DEFINITIVAMENTE FUORI LEGGE I COMUNISTI UCRAINI

Dario Ortolano – PCI Federazione di Torino

Nella giornata di martedì 5 giugno 2022, la Corte suprema del regime ucraino, con sentenza definitiva, rispetto a quella presa, fin dal 2014, dopo il golpe neonazista promosso dall’imperialismo USA ed UE, ha confermato la messa fuori legge del Partito Comunista Ucraino, peraltro dopo anni di repressione, persecuzione ed uccisione dei suoi militanti, insieme a quelli di altre organizzazioni e partiti democratici del popolo ucraino. Chi aveva ancora bisogno di ” conferme “, per esprimere giudizi sulla natura del regime politico ucraino attuale è servito: si tratta di un regime semplicemente neonazista, che ha tolto ogni possibilità di espressione delle più elementari libertà democratiche, ai cittadini del proprio Paese.Ma sono serviti, anche, coloro che, a ” sinistra “, vanno cianciando di difesa della ” Ucraina democratica “, contro il ” totalitarismo russo “, visto che nella Federazione Russa, hanno piena libertà di esprimersi ed agire, sia il Partito Comunista che altre forze democratiche, nel quadro delle libertà garantite dalla Costituzione della Repubblica parlamentare e Federale, vigente in quel Paese. Nell’esprimere, quindi, la solidarietà ai comunisti ed alle forze democratiche ucraine, duramente represse e perseguitate dal regime di Zelensky, i comunisti italiani confermano il loro giudizio sulla necessità di una lotta a fondo, sia sul piano politico che militare, contro il neonazismo ucraino, utilizzato dall’imperialismo USA ed UE, tramite la NATO, per colpire la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale della Federazione Russa e degli altri popoli e Stati indipendenti dell’area geografica limitrofa, per estendere il loro dominio politico economico e militare.


PER LA PACE, L’INDIPENDENZA E SOVRANITÀ DELLA UCRAINA E DI TUTTI I POPOLI E STATI EUROPEI, OCCORRE LA CACCIATA DELLA NATO, COME ESPRESSIONE DEL DOMINIO POLITICO E MILITARE DELL’IMPERIALISMO USA ED UE, DA OGNI TERRITORIO EUROPEO.PER UN’EUROPA DI STATI LIBERI, SOVRANI ED INDIPENDENTI, UNITI IN UN RAPPORTO DI COLLABORAZIONE E DI PACE E DI SOLIDALE SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE.

9 Comments

  1. Bernardina D'Angelo

    Sarà difficile riuscire. Pochi ma buoni. ☮️ Pace.

  2. Angelo

    Il regime ucraino di Zelenski fa schifo , quello russo di Putin fa schifo uguale , due facce della stessa medaglia ✊✊✊✊✊✊✊

    1. Revenge

      Non sono d’accordo. In Russia c’è la democrazia. In Ucraina, no. Come dice bene questo comunicato.

    2. Francesco

      Prima di essere così categorici bisognerebbe informarsi un po’ e, successivamente, fare una riflessione poiché ad ogni effetto – in questo caso la guerra – vi è sempre una causa. Nel caso specifico dobbiamo tener presente da chi è stata commissionata la guerra e le finalità che si propongono di raggiungere. La NATO – organizzazione sorta nel 1949 in funzione antisovietica – avrebbe dovuto sciogliersi in quanto nel 1991 l’URSS si dissolse; cosa che non è avvenuta ma si è espansa con ben 14 stati ad Est, sebbene avesse preso l’impegno, tramite un trattato, di “non espandersi ad Est nemmeno di un centimetro” ( vedi quanto riportato da giornale tedesco Dher Spieghel ) Questo “accerchiamento “Atlantista” della Russia non pensi che possa essere la causa dell’intervento russo voluto anche dal Partito comunista russo?

  3. Diego Bigi

    Delle immagini di guerra che ho visto in TV o in altro modo e che provengono dall’Ucraina o dal Donbàss, quelle che mi hanno colpito maggiormente sono tre, perché anche rappresentative della situazione.
    Una è quella in cui due giovani genitori ucraini urlano la propria disperazione tenendo in braccio il loro bambino piccolo, ucciso dalle schegge di una bomba o di un missile. Le crudeli immagini televisive le abbiamo viste in tanti. Queste indugiano fortemente nell’evidenziare la sofferenza e la disperazione, vere, di questi due genitori. Però si è voluto soltanto costruire uno spettacolo, suscitare un moto dell’animo che sia di emozione e indignazione, non verso la guerra in sé, ma verso i russi, verso la risposta militare che la Russia ha inteso dare alla aggressività (imperialista) dei paesi NATO e del governo nazista di Kiev. Si è fatto un utilizzo strumentale di un grande dolore privato, senza nessun rispetto. Altre sofferenze dello stesso carattere non saranno forse accadute in precedenza (e in contemporanea) in terra di Donbass ad opera dei nazisti e dell’esercito di Kiev? Ma nessuno le ha viste filmate, quindi non esistono. In precedenza in tempi a noi vicini (1911) in terra di Libia, un paese, uno Stato, una società sono stati distrutti da bombe e missili francesi, inglesi, statunitensi e….. italiani. Ma nessuna immagine di quella guerra di aggressione, di quelle sofferenze e di quella disperazione è arrivata ai nostri occhi. Nessuno le ha viste, quindi nell’immaginario comune non esistono.
    Poi diverse fotografie, che sono l’immagine di quanto è successo il 2 maggio del 2014 a Odessa. La Casa dei Sindacati è stata assaltata, devastata e incendiata dai nazisti locali uccidendo in un modo orribile 48 persone. Probabilmente i morti sono stati un numero superiore, perché la caccia all’uomo è poi proseguita individualmente nelle strade vicine e di questa non esiste testimonianza fotografica o altro. Il giornalista Giulietto Chiesa di quella devastazione omicida ed efferata a Odessa ha trasmesso al mondo le immagini raccapriccianti, ma che in pochi hanno visto. Di fronte a questa strage i nostri mezzi di informazione, (anzi, direi soltanto di comunicazione), hanno avuto un comportamento opposto: non è stato proposto nulla o quasi nulla alla nostra conoscenza. Nei casi “migliori”, ne è stata data una notizia insignificante, breve, di poche righe, come di un banale scontro davanti allo stadio tra diverse tifoserie. Di questo ne ho una memoria ben precisa. L’opinione pubblica non doveva prendere atto di certe realtà, altrimenti sarebbe andata persa la manovrabilità sulla nostra popolazione e siccome da cosa nasce cosa non saremmo mai arrivati a questa guerra. In questa strage io rivedo le nostre Camere del Lavoro assaltate dalle brigate nere, con le relative uccisioni di sindacalisti e di oppositori. (prima parte)
    Diego Bigi – Parma

  4. Diego Bigi

    (seconda parte)
    Un filmato assassino è quello che alcuni anni fa ci è stato dato in conoscenza (non intenzionale) dai nazisti ucraini. Ѐ buio, siamo in piena notte e i fari di un camion illuminano un prato. Chi è all’interno dell’automezzo mette un cellulare sul parabrezza per filmare orgogliosamente il tutto. Alcuni uomini spingono un civile, prelevato chissà dove, verso l’avanti. Raggiunta una fossa poco lontano, si sente il crepitio di un mitra. Il lavoro è terminato e i nazisti risalgono. Al rientro però sono stati intercettati da un gruppo armato della milizia popolare del Donbass. La nostra TV nazionale mai ha proposto questo tragico filmato alla nostra visione e ritengo di poter dire nemmeno le varie TV private. Nella milizia popolare del Donbass che ha intercettato quel camion di nazisti io rivedo la nostra Resistenza, i nostri partigiani, i nostri insorti di popolo nelle barricate dell’agosto 1922 qui a Parma, diretti dal nostro Guido Picelli. La Resistenza vera è questa, non quella di Kiev!
    Ritengo che tutti comprenderanno il carattere militare strategico nell’insieme di questi silenzi e di queste reticenze ed anche di quella prima tragica visione insistita. Dobbiamo fermare l’invio di armi italiane all’attuale governo-regime di Kiev per dare corso a trattive che riconoscano i diritti di tutte le popolazioni. Gli spazi per trattative diplomatiche ci sarebbero e ci sono, anche ampi. Invece, come tutti abbiamo potuto vedere, si cammina in senso inverso, con la richiesta di inserimento nella Nato della Finlandia e della Svezia. PACE deve essere il grido! Fuori l’Italia dalla Nato, strumento di guerra e di morte! NO a Volodymyr Zelenski: prima, attore diventato presidente, ed ora un presidente che è soltanto un attore, un recitante, un burattino. In Donbass non si passa! No pasaràn! Questa è una frase che oggi, al nostro tempo, si aggiunge e completa quella che noi tutti qui a Parma conosciamo, detta in dialetto, in quanto è un prodotto della nostra terra, del nostro popolo: “Balbo t’è pasè l’Atlantic mo miga la Perma!” – (“Balbo hai passato l’Atlantico, ma non hai passato la Parma!”).
    Diego Bigi – Parma

  5. Nerino Nalesso

    concordo con Angelo

  6. Elisa

    Era prevedibile, in un paese neonazista!!! E’ che nessuno lo vuole ammettere!!! Ma perchè i comunisti sono trattati alla stessa stregua dei nazisti?? Che schifo! La NATO non dovrebbe più esistere, perchè nata in contrapposizione al Patto di Varsavia: una volta sparito questo, la NATO non ha pù motivo di esister!!! Perchè invece continua ad allargarsi sempre più? Perchè l’imperialismo americano vuole il dominio del mondo, prima l’Europa, succube e prona ai voleri degli USA!!! Schifo, schifo, schifo!!!

  7. Diego Bigi

    Nel Donbass è diventata pratica diffusa l’eccidio di civili che non si schierano con l’invasione dei militari di Kiev e che esprimono simpatia per la presenza dei militari russi. Quando un territorio viene abbandonato dai militari russi, i tagliagole di Kiev e dei sostenitori della Nato si fanno avanti per assassinare quei civili che sono individuabili come avversari o non simpatizzanti per Kiev. L’orrore travolge la popolazione di quei territori. In un secondo tempo avanzano le forze armate di Kiev, a cui non si possono imputare direttamente questi eccidi. Una divisione delle parti. Certe verità però cominciano a farsi largo. Proprio da poco ho letto queste parole su la Stampa.it in data 9 luglio 2022, quotidiano pro Kiev e pro Nato: “Nel Donbass, traditi e traditori – In Ucraina la guerra ha due tempi, c’è quello delle trincee e quello delle zone liberate (così vengono tragicamente definite, ndr). Nelle città dove si è rimasti vivi è l’ora della resa dei conti con chi i russi li aspettava”. Poi qui in Europa occidentale è stato istituito (strumentalmente) un tribunale contro i crimini di guerra, esprimendo in realtà una somma derisione verso ogni sentimento umano e a copertura dei veri crimini. Questo tribunale prosegue la guerra in altro modo per penetrare nel profondo delle coscienze di chi non è direttamente coinvolto nella guerra, a scopo trainante. Ecco dove l’Italia sta mandando numerosi armamenti.

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