Morti sul lavoro: crollo trave Esselunga, 5 operai uccisi.

PCI - Basta crimini in nome del profitto

Il crollo di una trave di cemento nel cantiere Esselunga a Firenze, con 5 operai morti e 3 feriti è l’ennesima tragedia sul lavoro, che conferma drammaticamente l’incuria della sicurezza nei cantieri, l’ansia di profitto delle imprese, anche minuscole, e l’ignavia delle istituzioni asservite al capitale e incapacità di provvedere alla tutela della vita e della salute dei lavoratori.

Quanto accaduto richiama anche l’attenzione sulle condizioni di lavoro create dal caos delle molteplici ditte appaltatrici impiegate nello stesso cantiere, con operai inquadrati in contratti diversi e anche senza contratto, dove i controlli pubblici sono scarsi in nome della libertà di impresa, ed è vietata di fatto od ostacolata in ogni modo l’organizzazione sindacale. 

PCI - Crollo trave Esselunga morte operai
Crollo trave Esselunga Firenze: serve sicurezza nei cantieri e rispetto per la vita dei lavoratori!

Nel cantiere del centro commerciale Esselunga operava più di 30 ditte in subappalto e altrettante ditte individuali, che hanno avuto accesso al cantiere anche per un solo giorno. Imprese che non sono nemmeno coordinate: come riferito dal TG3 Abruzzo, mentre il personale della RDB, fornitrice della trave crollata, non aveva ancora concluso il fissaggio, un’altra ditta avviava la gettata di cemento all’ultimo piano della struttura.  

Il sistema dei subappalti è prediletto dalle imprese capitaliste a ogni livello perché permette il massimo sfruttamento dei lavoratori e il massimo profitto, aggirando le norme sulla sicurezza del lavoro. Questo sistema e i governi che l’hanno favorito e lo sostengono sono diretti responsabili dell’immane tragedia dei morti sul lavoro, oltre mille nel 2023, e di almeno altrettanti e più feriti e invalidati, con un incremento crescente.  Sugli appalti e subappalti prima il governo Draghi di unità destra/PD, poi il Governo Meloni, hanno ulteriormente liberalizzato, in ossequio supino a direttive della Unione Europea.

Di fronte a tutto questo esprimiamo il nostro dolore e la nostra rabbia per la strage quotidiana di lavoratori in nome del profitto. Basta lacrime di coccodrillo!

Torniamo a chiedere con forza l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro per i responsabili e conniventi.

Torniamo a chiedere con forza che si ponga fine alla “libertà” e sregolatezza del sistema degli appalti e subappalti, e che ci sia un controllo effettivo e sistematico sui cantieri.

Vogliamo il rispetto e la tutela della vita dei lavoratori!

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