La notizia della scelta di Valeria Fedeli, già titolare del Ministero dell’istruzione nel governo Gentiloni, per sostituire Marchionne nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione Agnelli non rappresenta una sorpresa ma costituisce materia di riflessione. Non c’è solo l’ormai conclamata sintonia tra ambienti confindustriali e PD, c’è qualcosa di più specificamente grave che riguarda la scuola italiana. La fondazione Agnelli, infatti, è da molti anni uno dei veri centri direttivi delle controriforma liberista della scuola. Tutti i provvedimenti di destrutturazione dell’istruzione pubblica, tanto quelli berlusconiani quanto quelli renziani, hanno trovato nelle attività, nelle ricerche e nelle pubblicazioni della fondazione non solo l’ispirazione essenziale ma anche una decisiva copertura ideologica e mediatica.
Adesso il rapporto subalterno di chi occupava la massima responsabilità del Miur e il pensatoio padronale trova una conferma clamorosa. Per quanto ci riguarda non resta che ribadire il massimo impegno nella lotta per eliminare le leggi “suggerite” dalla fondazione Agnelli e per contrastare le future attività.
di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI