di Luca Cangemi, Responsabile Dipartimento Scuola PCI
La Fondazione Agnelli è promotrice di un ennesimo, volgare, inaccettabile attacco agli insegnanti italiani.
I risultati del progetto “osservazioni in classe” stanno costituendo lo spunto per campagna di delegittimazione della scuola pubblica e del lavoro degli insegnanti. Una campagna che appare particolarmente velenosa e irresponsabile per il delicatissimo momento in cui viene lanciata, mentre in ogni istituto d’Italia si cerca di fronteggiare una fase di straordinaria difficoltà.
Tutta l’operazione appare di una gravità eccezionale: un soggetto privato (anzi padronale) spia un nutrito campione di insegnanti in classe, in collaborazione con L’invalsi e foraggiato con finanziamenti europei (non c’è qualcosa di più urgente nella scuola da finanziare?). L’operazione di “spionaggio” si conclude valutando insegnanti ed esponendo le loro carenze (secondo gli indiscutibili criteri del mondo Fiat) al pubblico ludibrio.
Assai esplicito è l’obiettivo di questa cialtronata: indirizzare secondo i progetti della Fondazione Agnelli le risorse della formazione (anche qui il problema è mettere le mani sul Recovery Plan) e ristrutturare i meccanismi di reclutamento dei docenti (la chiamata diretta è sempre l’obiettivo).
Dal mondo della scuola deve alzarsi una unitaria condanna di questa indegna operazione.