Che Guevara fa paura alla destra italiana

di Luca Cangemi, Segreteria nazionale PCI

 

La visita di Aleida Guevara, figlia del Che, prevista per i prossimi giorni in una scuola di Campi Bisenzio (Firenze), sta suscitando reazioni isteriche, volgari ed ignoranti da parte della destra italiana.

Il parlamentare berlusconiano Silli, in una dichiarazione complessivamente delirante ci illustra però con precisione la vera motivazione di queste vibrate proteste. L’on. Silli dichiara con foga, ripreso dall’Ansa, testualmente, che “Ernesto Che Guevara non è certo un fulgido esempio di democrazia, fu un guerrigliero con l’intento di liberare l’intera America Latina dagli USA”. Ecco la grande colpa del rivoluzionario più amato, ben colta dal sottile esegeta forzista: lottare per liberare i popoli dal giogo dell’imperialismo statunitense. Inutile spiegare al ciarpame reazionario della destra italiana che è esattamente questa scelta (e il modo coraggioso e coerente con cui fu perseguita, fino all’estremo sacrificio) che rende la figura di Ernesto Che Guevara così cara agli oppressi non solo dell’America Latina ma di tutto il mondo, dai campi profughi palestinesi alle periferie povere degli stessi Stati Uniti.

Da parte nostra un affettuoso benvenuto ad Aleida, splendida testimone della rivoluzione cubana, medico volontario in Angola, Nicaragua ed Ecuador a testimonianza di una scelta straordinaria di solidarietà internazionalistica su cui i ragazzi di Campi Bisenzio avranno la fortuna di essere informati.

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