Nella violenta reazione contro il differenziale del 2,4% tutta la politica liberista e imperiale dell’Ue
di Fosco Giannini, Responsabile Dipartimento Esteri PCI
Il PCI ha già ufficializzato la propria posizione radicalmente critica verso il governo Conte, al governo M5S-Lega, la propria opposizione ad esso, e ciò in virtù di un’analisi chiara e netta: questo governo, al di là delle sue esternazioni populisticamente critiche verso l’Ue, in verità ha già dimostrato, nell’essenza, la propria subordinazione all’Euro e ai Trattati iperliberisti dell’Ue ( come, peraltro, dice chiaramente il taglio di 5 miliardi di euro, all’interno del Documento economico e finanziario, DEF, su Sanità pubblica e Scuola pubblica). Questo governo ha già dimostrato la propria totale subordinazione agli USA, alla NATO e alle loro politiche di riarmo e di guerra. Questo governo, soprattutto tramite la Lega di Salvini, utilizza, esasperandola, una politica razzista anti immigrati proprio per occultare una linea subordinata all’Ue. Questo governo lavora per un nuovo progetto istituzionale generale autoritario, antiparlamentare, presidenzialista, antidemocratico e anticostituzionale e, attraverso la Lega, si presenta già, nell’essenza, come il governo della Confindustria italiana, tant’è che lo stesso presidente della Confindustria,Vincenzo Boccia, ha chiaramente espresso, in una recente assemblea della stessa Confindustria, la propria inclinazione politica e la propria fiducia verso la Lega di Salvini.
Il PCI, tuttavia, pur mantenendo la propria linea di radicale contrarietà verso il governo Conte, non può non stigmatizzare severamente l’atteggiamento autoritario, sprezzante e padronale con il quale l’Eurogruppo (il centro di coordinamento europeo che riunisce i Ministri delle Finanze dei 19 Stati membri che adottano l’euro, ossia la cosiddetta eurozona) ha riservato ieri – lunedì 1° ottobre- al ministro delle Finanze del governo italiano Giovanni Tria, “reo” di relazionare presso l’Eurogruppo la scelta di portare, all’interno del DEF delineato dal governo Conte, il deficit al 2,4%.
Nella sede lussemburghese dell’Eurogruppo l’attacco congiunto portato avanti contro Tria dal presidente della Commissione Ue, Jean- Claud Juncker ( membro del Partito Popolare Cristiano Sociale del Lussemburgo, una forza liberista di destra); dal Commissario agli Affari economici dell’Ue Pierre Moscovici ( dell’ala dichiaratamente liberista Partito Socialista Francese ); da Bruno Le Maire, Ministro delle Finanze del governo francese di Macron presieduto da Edouard Philip; da Wopke Hoekstra, il ministro delle Finanze del governo di destra olandese di Marke Rutte e dal Presidente stesso dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Josè de Freitas Centeno, è stato un attacco imbarazzante per ogni democratico, nella sua prepotenza e brutalità.
Questi membri sia della Commissione Ue che dell’Eurogruppo, tutti rappresentanti viventi degli interessi del grande capitale transnazionale europeo e delle forze politiche più liberiste e conservatrici d’Europa, oltre aver offeso personalmente Tria riducendolo alla stregua di un servo che va ad elemosinare dal monarca, hanno scagliato, contro il ministro italiano e contro il nostro Paese tutto, ogni genere di anatema: “ con il vostro 2,4% rompete ogni vincolo con l’Ue; “ avete già fatto salire lo spread e state provocando il crollo delle Borse”; “farete la fine della Grecia di Tsipras”; non sarà possibile, per l’Italia, evitare le sanzioni dell’Ue”; “farete crollare l’Euro e l’intera Ue”.
Non ripetiamo, in questa sede, l’analisi che il PCI ha già ampiamente delineato sul carattere liberista, reazionario e neo imperialista dell’Ue: ci interessa rimarcare – qui ed ora – l’atteggiamento veramente monarchico, imperiale, punitivo e persecutorio, che l’Ue, tramite due tra i suoi più importanti organismi ( la Commissione Ue e l’Eurogruppo) ha creduto di dover somministrare ( si colpisce uno per educarne cento?) ad un Paese intero, l’Italia, solo perché il suo governo ha osato proporre una correzione del rapporto tra PIL e debito del 2,4%, uno 0,8% in più di quello che l’Ue aveva già permesso. Senza, tra l’altro, che nell’analisi dell’Eurogruppo entrasse in nessun modo, oltre il fatidico 2,4%, il contenuto complessivo del DEF italiano, entro il quale, tra l’altro, sono presenti sia il progetto di superamento della nefasta Legge Fornero contro i pensionati (a proposito: la manifestazione nazionale del PD a Roma, domenica 30 settembre, dove campeggiavano ovunque i cartelli “l’Europa è la nostra Patria”, è stata organizzata per difendere la Legge Fornero e attaccare il reddito di cittadinanza?) e il progetto del reddito di cittadinanza da estendere ad una porzione dei circa 6 milioni di poveri che sia i governi di centro destra che quelli di centro sinistra italiani hanno prodotto nell’intento sciagurato di applicare, sul campo sociale, le direttive dell’Ue.
Gli anatemi violentemente lanciati dai membri della Commissione Ue e dell’Eurogruppo contro Tria (peraltro un loro uomo e uomo di Draghi) sarebbero da analizzare ad uno ad uno, profondamente. Ci limitiamo qui ad un volo d’uccello su di essi: con il 2,4% l’Italia rompe con i vincoli con l’Ue? Questi vincoli sono stati da diversi anni già violati dalla Francia, dalla Germania e dalla Gran Bretagna prima della Brexit, senza minacce di sanzioni: ci sono forse Paesi di sera A e di serie B all’interno dell’Ue? Certo che ci sono; di serie A sono le colonne dell’Ue ( Francia e Germania), di serie B molti altri Paesi, più poveri e politicamente più deboli. “Col il vostro 2,4% state provando il crollo delle Borse”. A parte che ciò non è risultato essere vero, poiché le Borse non hanno avuto reazioni negative significative al 2,4%, ma la domanda è: perché, le Borse sono impersonali, o il loro andamento è determinato dalle spinte e da un quadro ideologico e politico prettamente imperialisti? La seconda che ho scritto è la risposta giusta, tant’è che se le Borse, dopo il 2,4%, hanno avuto minimi sussulti e flessioni negative, ciò è avvenuto solo dopo alcune prime “uscite” delle nefaste agenzie internazionali di ranking ( anch’esse essenzialmente teleguidate dal sistema generale imperialista – capitalista) e dai duri moniti contro i deficit pubblici “mondiali” lanciati da Christine Lagarde, non certo a caso direttrice del Fondo Monetario Internazionale. “ Farete la fine della Grecia!”, hanno anche gridato contro Tria i membri della Commissione Ue e dell’Eurogruppo. Perché, il disastro greco, la miseria di massa greca hanno trovato le loro basi materiali in qualche 2,4% greco o nelle sanguinarie politiche di distruzione sociale che ha portato avanti, contro Atene, l’Ue espressamente guidata da Berlino? Essendo stata sotto gli occhi di tutti, è la seconda la giusta risposta storica. “Non sarà possibile, per l’Italia del 2,4% evitare le sanzioni”. Qui siamo all’orrore, o semplicemente siamo di fronte alla vera e nuda natura dell’Ue, un soggetto antistorico, completamente inventato dal grande capitale transnazionale europeo, un soggetto privo di reali e democratiche istituzioni, un soggetto privo di fiscalizzazione centralizzata ( in grado, cioè, di ridistribuire le ricchezze sovranazionali, di riequilibrare, in questo modo, obesità economiche e povertà tra Stati e Stati, tra popoli e popoli, ma solo in grado, all’opposto, di trasferire -come è ampiamente avvenuto ed avviene- , irrazionalmente e immoralmente, risorse da Paesi poveri a Paesi ricchi, in buona parte verso la Germania), un soggetto, tuttavia, che senza essere ancora Stato centrale può, in virtù delle proprie e monarchiche regole interne, punire economicamente e socialmente anche i pur timidi tentativi, da parte dei Paesi dalle economie più deboli ( come l’Italia) di uscire dalle proprie crisi.
“ Con il 2,4% crollerà l’Euro”: c’è da rimarcare il fatto che una moneta che crolla perché un Paese porta il proprio differenziale ad un timido 2,4% è una moneta già di per sé in profonda crisi. Ora, occorre capire l’elemento di terrorismo puro che c’è nelle grida dell’Eurogruppo, terrorismo quale ulteriore forma di dominio dell’asse franco-tedesco sull’intera Ue. Tuttavia c’è anche da rimarcare l’oggettiva debolezza di una moneta, come l’Euro, che non si è storicamente autoimposta, quale mezzo di rappresentazione simbolica dello scambio di merci, attraverso l’evolversi di rapporti profondi tra Stati e popoli, ma è stata brutalmente imposta sugli Stati e sui popoli dall’esigenza monetarista del grande capitale europeo, che nella fretta di dotarsi di uno strumento principe – la moneta, appunto – nella nuova lotta interimperialista per la conquista dei mercati mondiali, ha costruito un mostro economico: la prima ed unica moneta al mondo senza Stato, una moneta il cui valore non è stato e non è tuttora determinato dal valore reale delle economie e dell’unità sovranazionale e razionale delle economie Ue ma, essendo una moneta dal valore artificiosamente, antisocialmente determinato, l’Euro, stabilendo tra sé, tra il suo valore falso, e il ben più basso valore dei salari e degli stipendi generali dell’Ue un rapporto diretto e nefasto, si è trasformato in un portatore di miseria di massa. Ed è qui la crisi intrinseca all’Euro ( che nella sua qualità di portatore di miseria sociale può anche divenire fragile e volatile come una foglia al vento, in relazione al dollaro e ad altre monete mondiali), non certo nel 2,4% del governo italiano.
Il PCI non ha nulla a che vedere con il governo Conte anzi né è all’opposizione, ma la reazione violenta dell’Eurogruppo contro il 2,4% italiano rivela in modo netto la natura reazionaria dell’Ue. Un soggetto, l’Ue, da respingere sul piano storico, per rilanciare invece l’indipendenza degli Stati e dei popoli europei.