Dalla Sardegna un segnale per tutto il Paese

di Mauro Alboresi, Segretario nazionale PCI

 

La scelta del Partito Comunista Italiano in merito alle prossime scadenze elettorali amministrative, regionali e comunali, è chiara ed inequivocabile.

Essa è volta ad affermare liste in grado di aggregare forze comuniste e della sinistra, nel rispetto della loro autonomia politica ed organizzativa, attorno ad un progetto di reale alternativa alle politiche affermatesi all’insegna della cultura liberista imperante, delle quali si sono fatti interpreti i governi di centrodestra e di centrosinistra succedutisi ai diversi livelli, ed il cui esito fallimentare è sotto gli occhi di tutti.

Un’alternativa è possibile, oltre che necessaria, ma essa non può certo essere chiesta alle forze che hanno dato vita al governo Conte, che evidenziano ogni giorno di più la propria natura, i propri limiti e le proprie contraddizioni, lo scarto tra quanto promesso in campagna elettorale e quanto concretamente realizzato, perseguito.

Il PCI, pertanto, non può che esprimere piena soddisfazione per la riproposizione in Sardegna della lista Sinistra Sarda, della quale fanno parte lo stesso, il Partito della Rifondazione Comunista e diverse realtà della sinistra di una regione che più di altre ha pagato e continua a pagare, sul piano economico e sociale, il prezzo di quelle politiche.

Una soddisfazione resa ancora più marcata dall’essere il candidato a presidente della regione Sardegna Vindice Lecis, scrittore e giornalista, un suo esponente.

La lista Sinistra Sarda, con il programma alternativo, credibile e fattibile che esprime, rappresenta la risposta ai tanti problemi che affliggono tale realtà, l’alternativa a quel progressivo precipitare della condizione materiale dei più al quale da tanto, troppo tempo in tanti l’hanno condannata.

La scelta di tale lista, dell’unità tra forze comuniste e della sinistra di classe, di alternativa, guarda alla Sardegna ma va oltre, rappresentando un segnale per tutto il Paese. Anche di questo vanno ringraziate le compagne ed i compagni del Partito, tutte e tutti coloro che l’hanno resa possibile.

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