Il PCI propone la costituzione di un Coordinamento di forze politiche e sociali, di associazioni e cittadini, a sostegno della Siria.

di Maurizio Aversa, Responsabile Comunicazione PCI Lazio

Come ha avuto modo di commentare recentemente il responsabile Esteri del PCI, Francesco Valerio Della Croce: ”Aleppo è finalmente libera. Le immagini della popolazione festante rendono giustizia di anni e anni di falsificazioni e mistificazioni su quanto accaduto in Siria e su una guerra che ha martoriato un popolo e un territorio intero, per gli interessi dell’occidente capitalistico nell’area. Si tratta di una notizia di portata significativa: da anni, Aleppo è stato il teatro della guerra imperialista scatenata contro il legittimo governo di Assad e contro l’indipendenza e la sovranità della Siria. E’ necessario porre fine alla spirale di violenza destabilizzatrice alimentata contro popolo e governo siriani, bisogna rimuovere ogni atto e azione (a cominciare dalla sanzioni) dirette a impedire la piena indipendenza del Paese e la completa legittimità del perseguire autonomamente la propria politica.”. I comunisti, in modo particolare molti comunisti all’interno del PCI e presenti in vari organismi di lotta contro tutte le guerre, hanno svolto una riflessione sulla situazione siriana e mediorientale. Per questo, interprete il Comitato regionale del PCI Lazio, hanno deciso di promuovere un “Appello per aiutare insieme gli uomini e le donne siriane” con la costituzione di un “Comitato per la solidarietà con la Siria” e per una informazione non drogata contro la guerra.

L a tragica guerra alla Siria

Da quasi dieci anni la Siria è teatro di una guerra devastante che ha causato cinquecentomila morti e milioni di sfollati, all’interno del paese e all’estero. Scopo della guerra era ed è è la sconfitta militare del governo siriano presieduto da Bashar Assad. Meno chiaro è chi, da anni, stia conducendo la guerra e cosa si proponga di sostituire all’ attuale assetto politico del paese. Non si può descrivere un conflitto così lungo e complesso in poche righe, ma, per capire che non si tratta di una semplice guerra civile tra schieramenti siriani contrapposti, è sufficiente sapere che dall’ inizio della guerra operano nel paese decine di migliaia di combattenti non siriani e che la coalizione delle milizie armate anti governative, anche quando fino a metà 2013 ne era componente organica lo Stato islamico di Al Baghdadi, è stata sempre sostenuta ufficialmente dagli “Amici della Siria”, undici paesi appartenenti alla Nato o alle petro-monarchie del Golfo Persico. Comunque il governo e lo stato siriano, con l’ aiuto della Russia e di altri alleati regionali, hanno resistito alla violenta offensiva e territori che erano stati occupati dalla coalizione avversaria sono tornati sotto il controllo di Damasco. La vita del paese è stata però drammaticamente sconvolta, alcune città sono praticamente distrutte e l’ economia ridotta ai minimi termini.

Le sanzioni italiane e UE a Damasco

In questo difficile contesto l’ Unione Europea non trova di meglio che continuare a infliggere alla Siria pesanti sanzioni economiche che colpiscono la vita quotidiana della gente comune, come denunciato più volte anche dai religiosi cristiani operanti nel paese, mentre l’ Italia continua a non avere con Damasco relazioni diplomatiche nonostante fosse al momento dell’ inizio della guerra il suo primo partner economico europeo.

Appello per aiutare insieme gli uomini e le donne siriane

I siriani hanno bisogno di aiuto per continuare a difendersi e per ricostruire una vita migliore. Siamo un gruppo di persone e piccole associazioni che hanno seguito e seguono le tragiche vicende siriane e vogliamo unirci per contribuire a sostenere in modo più efficace la popolazione di questo martoriato paese. Vogliamo aiutare gli uomini e le donne siriane, dagli anziani ai bambini e alle bambine, dando il nostro contributo alla lotta per abolire le sanzioni economiche UE alla Siria e per ristabilire le relazioni diplomatiche di Damasco con l’ Italia diffondendo un’ informazione più veritiera sulla guerra in corso dal 2011 e sugli avvenimenti degli ultimi anni, organizzando presentazioni di libri, video, dossier e tenendo altri incontri pubblici, aiutando i siti di informazione, piccoli ma di ottima qualità, che seguono da tempo la vicenda siriana. favorendo relazioni tra comunità siriane e italiane di ogni tipo, con particolare attenzione alle scuole e alle realtà locali.

Avviando forme di “gemellaggio” per la ripresa e la resilienza, fra realtà e cittadini italiani e siriani.

aiutando le attività economiche, piccole e grandi, a ripartire nel loro lavoro, sin da subito dando un piccolo sbocco di mercato ad iniziative artigianali già operanti. facendo conoscere in Italia la storia e la cultura di questo straordinario paese mediorientale.

Ci siamo dati appuntamento a Roma

Roma, sabato 7 marzo 2020 ore 16.00 in via Opita Oppio 24 (fermata metro A Porta Furba), Associazione Enrico Berlinguer, per discutere come organizzarci e concretizzare il nostro proposito comune e invitiamo caldamente ad unirsi a noi tutti coloro, singole persone o associazioni, che condividono le nostre idee. Sappiamo che ci rivolgiamo a persone che vivono in ogni angolo d’ Italia, e speriamo anche fuori dal nostro paese, e che non possono facilmente venire a Roma.

Invitiamo comunque tutti a contattarci, e a scambiare con noi opinioni, notizie e speranze, troveremo sicuramente un modo soddisfacente per operare concretamente nella direzione che auspichiamo.

Per aderire al nostro appello e mettersi in comunicazione con noi, scrivete alla email oreste36@alice.it oppure chiamate il numero 3807025764

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