Il Partito Comunista Italiano solidarizza con le compagne e compagni del
Partito Comunista della Polonia, oggetto di un’inaudita e continua persecuzione anticomunista, ad opera di un governo di estrema destra, attraverso riforme e modifiche alla legge nazionale in senso antidemocratico.
Già alla fine del 2018, ci siamo mobilitati contro questa persecuzione, motivata dall’accusa rivolta contro i quadri e militanti comunisti di “promozione di un sistema totalitario”.
Oggi è in corso un processo giudiziario ai danni del comitato editoriale del quotidiano di partito Brzask, con una prima udienza prevista il 3 marzo 2020. Nonostante la pronuncia di assoluzione precedentemente emessa dagli organi giudiziari, questa persecuzione anticomunista per via giudiziaria in Polonia continua da oltre 4 anni ed è un pezzo di una più generale campagna per la messa al bando del comunismo e del
Partito Comunista.
Le modifiche al codice penale nazionale polacco – dell’art. 256 in particolare – hanno pienamente recepito questa offensiva anticomunista, equiparando il comunismo al nazismo e al fascismo, includendolo quindi tra i sistemi totalitari; vietando la stampa e la riproduzione dei simboli e delle parole d’ordine dei comunisti; inasprendo le pene carcerarie, da 2 a 3 anni, grazie al voto favorevole del parlamento polacco.
Noi comunisti in Italia rispondiamo all’appello alla solidarietà internazionalista e alla mobilitazione inviato dai compagni della Polonia, denunciamo la grave violazione delle libertà democratiche e la persecuzione politica contro i comunisti.
Denunciamo con forza l’inaccettabile equiparazione del comunismo con nazismo e fascismo, quale vergognosa mistificazione reazionaria, oggi ampiamente sostenuta anche dalle istituzioni europee, dopo il vergognoso voto del Parlamento europeo di una risoluzione di questo segno avvenuto alcuni mesi fa.
Chiediamo, pertanto, la fine di questa inaudita persecuzione, ci mobilitiamo per il rispetto delle libertà democratiche e invitiamo tutte le forze politiche e sociali, democratiche e di progresso italiane a denunciare quanto sta gravemente accadendo in Polonia.