di Maurizio Aversa, Responsabile Comunicazione PCI Lazio
I lavori delle Commissioni congiunte al Parlamento dovrebbero terminare per giovedì pomeriggio. Quindi è atteso che il Milleproroghe sia portato alla Camera venerdì 14 mattina. Questa è una notizia ferale per il lavoratori delle aree di crisi complesse del Lazio. In particolare i circa 1.000 lavoratori della provincia di Frosinone, rappresentati benissimo da “Vertenza Frusinate”, e dai circa 300 lavoratori della provincia di Rieti. Dei milletrecento lavoratori si sta preoccupando, col sostegno, con la solidarietà, con interventi precedenti sulla assenza di programmazione della politica industriale e quindi occupazionale in Italia e nel Lazio, il PCI della nostra regione.
In modo particolare, stante che la soluzione di largo respiro sarebbe fare l’esatto contrario di quanto l’assetto capitalistico sta imponendo ai lavoratori ed ormai anche alle classi medie del nostro Paese, il PCI denuncia, proprio a sostegno di quanto grida ad esempio Vertenza Frusinate, che almeno gli ammortizzatori siano salvaguardati! Per questo ieri, nella ennesima riunione di riflessione e di lotta che i lavoratori hanno organizzato presso l’aula provinciale dell’Ente locale di Frosinone, si è toccato con mano la drammaticità e il rischio di solitudine dei lavoratori.
E’ abnorme che il Governo e la Regione Lazio che in questi mesi, anche rinviando, appunto, al Milleproroghe, abbiano promesso che lì ci sarebbero
state le risposte economico-finanziarie per la copertura degli ammortizzatori sociali, e che ora, a poche ore dal voto in aula tutto sparisce e gli autori delle promesse si rendano evanescenti! I lavoratori non le mandano a dire.
Sono oltremodo arrabbiati contro i rappresentanti del Governo, contro Zingaretti e contro l’Assessore Claudio Di Berardino. Sono delusi e sconcertati dall’assenza e dalla fuga delle loro responsabilità nei confronti degli stessi parlamentari eletti in provincia, sia della destra, che del M5S! Non sanno neppure spiegarsi la comunicazione inusitata della Cgil. Infatti gli esponenti che reggono la provincia di Latina e Frosinone della Cgil hanno fatto pervenire un messaggio che annunciava l’assenza all’iniziativa, anche perché ormai non c’era più nulla da fare! Insomma abbandono della lotta e della vicinanza ai lavoratori! Ugl e Cisl che erano in aula, hanno potuto ascoltare chiaramente, invece, così come tutti i lavoratori convocati da Vertenza Frusinate la denuncia e la proposta di lotta del Partito Comunista Italiano.
Ha detto Oreste della Posta, Segretario Regionale PCI: “Noi stiamo battendo da diverso tempo sulla drammaticità della questione
lavoro in Italia e nella nostra regione. Enorme è la drammaticità della disoccupazione in provincia, siamo al 18%, una enormità. A fronte di questo, gli scarni contributi che venivano erogati (circa 450 euro al mese a
famiglia), ora con il fuggi fuggi dalle responsabilità di Governo Maggioranza e Regione rischiamo la tragedia di non poter vedere neppure questa piccola misura a disposizione di chi ha perso la possibilità di
essere nel meccanismo produttivo. Noi comunisti non ci stiamo – conclude Della Posta – e così come ben guidati da Gino Rossi, accompagneremo Vertenza Frusinate, in queste ore e in questi giorni, sotto il Palazzo
della Regione affinchè sia efficace tramite per risolvere questa drammatica situazione. Noi ci siamo”.
Ora si tratta di verificare cosa i lavoratori vorranno mettere in campo per questo estremo tentativo di salvaguardare, un minimo di dignità che il Governo sta calpestando.