di Francesco Valerio della Croce, Segreteria Nazionale PCI e Responsabile Esteri
Nel pieno dell’emergenza dell’epidemia COVID-19, registriamo il contemporaneo arrivo, proprio in questi giorni, di oltre 20 mila soldati e di mezzi USA, in parte già presenti nelle basi europee, nell’ambito delle maxi esercitazioni “Defender Europe 2020”.
Noi comunisti denunciamo, in primis, lo svolgimento di tali manovre militari, che sicuramente non contribuiscono alla creazione di un contesto internazionale di salvaguardia della pace, ampiamente compromessa, in ultimo, con quanto accaduto in Medio Oriente ad opera degli Stati Uniti d’America e suoi alleati regionali (Israele in primis) e per la tensione aggressiva ai danni della Siria negli scorsi giorni assunta dalla Turchia di Erdogan.
Questa “esibizione muscolare” da parte dell’occidente imperialista si inserisce chiaramente in una strategia di ritorno prepotente del militarismo e delle politiche di guerra in questa fase storica.
Ciò che appare ulteriormente inaccettabile è lo svolgimento di tali esercitazioni in un contesto di conclamata emergenza sanitaria, che espone i popoli d’Europa al rischio di una spirale di contagi di cui possiamo solo, al momento, immaginare la gravità.
La scelta dell’esercito finlandese di sottrarsi a queste manovra, da questo punto di vista, appare frutto del buon senso che, evidentemente, di fronte al consolidamento delle politiche militariste euro atlantiche, appare di scarsa importanza.
Il PCI chiede al governo italiano di sottrarre le proprie forze armate e il proprio territorio nazionale alla follia di questa massiccia esercitazione. Sarebbe gravemente irresponsabile esporre il nostro paese alla doppia follia di una corsa al militarismo e al pericolo di una crescita esponenziale della diffusione del COVID-19.
L’Italia sia zona rossa anche per le politiche di guerra e per gli interessi USA-NATO!