È l’ora delle riflessioni!

di Salvo Crucillà, PCI Caltanissetta

In queste ultime ore si stanno svolgendo tutte le procedure per gestire al meglio la prevenzione del dilagare dell’epidemia virale chiamata COVID-19, tanto che lo Stato italiano ha deciso di emanare decreti che dichiarano tutto il territorio nazionale come zona rossa.

Ma come possiamo credere che allo Stato italiano sia mai importato qualcosa della salute dei propri cittadini, se negli ultimi tempi ha pensato più a gestire i fondi privati che all’interesse pubblico? Ne è dimostrazione il massacro da questo compiuto, dal 2006 a oggi, del Sistema Sanitario Nazionale, privatizzando le strutture sanitarie e tagliando importantissimi posti letto. “Per ridurre i costi”, ci hanno sempre detto.
Tutto gira sempre intorno al capitale.

In ultimo è stato proprio il PD a dare il colpo di grazia al Sistema Sanitario Nazionale, partito “di sinistra” il quale sosteneva fosse meglio privatizzare le strutture ospedaliere e tagliare il “superfluo”, uniformandosi in tutto e per tutto a quelli che sono gli schemi liberisti schiavi delle banche e della UE, come invece nella tradizione migliore della destra della peggior specie.
D’altra parte la destra, quella autentica, di Salvini e della Meloni approfitta della triste situazione per pubblicizzare campagne xenofobe, acquisendo consensi e ribadendo che se si fossero chiusi porti e le frontiere del Paese tutto questo non sarebbe accaduto e si sarebbe così potuta “gestire” meglio la situazione, e di conseguenza la sanità.

“Gestire”: una parola degna, in bocca loro, di “quando c’era LVI”, dimostrando ancora una volta il proprio desiderio a voler un controllo su tutto in perfetto stile fascista, magari decidendo su chi ha più diritto alle cure.

Detto questo, ci poniamo altre domande: dov’è l’UE adesso? Dove erano tutti quando il Partito Comunista Italiano gridava ad alta voce che bisognava rendere tutto fruibile a tutti, invocando la necessità di avere “Più Stato e meno Mercato”, eliminando le privatizzazioni?
Che bisognava togliere finanziamenti alla NATO per incentivare la sanità pubblica? Che bisognava nazionalizzare le imprese? Quante volte abbiamo ribadito che questo sistema tendente all’arricchimento dei pochi a discapito dei molti, inteso ovviamente come sistema liberista e capitalista che sopprime la maggior parte dei diritti, avrebbe scatenato qualcosa di veramente terribile per tutti, presto o tardi?

Tante domande per le quali non occorrono più risposte, poiché le stesse sono a noi visibili quotidianamente, ormai.

IL SISTEMA NEOLIBERISTA HA FALLITO.

Tutto si è fermato: lavoratori autonomi, piccole imprese, trasporti, scuole, rischiando di far collassare tutto il sistema economico dello Stato; uno Stato già “malato” che non è mai stato presente, finora rimasto solo attento a versare ai propri creditori fino all’ultimo centesimo delle tasse onorate da cittadini e piccole imprese, spesso tagliando anche su scuola e sanità. Settore, quest’ultimo, il quale rischia adesso, a causa di tale nuovo ceppo
virale, il collasso.

Quante volte abbiamo urlato anche questo, attirandoci addosso indifferenza e scherni? Ormai è dimostrato, lo si vede ogni giorno, come nei paesi di stampo socialista – per esempio la Repubblica Popolare Cinese – la gestione di tale emergenze venga trattata innalzando decine di ospedali provvisori e pubblici in pochi giorni, mentre in Italia si sanno far bene solo tre cose: TOGLIERE DIRITTI, TAGLIARE E PAGARE, per favorire solo chi sta sopra. Gli stessi che ormai da secoli noi chiamiamo “padroni”.
Quel che è più spaventoso, oggi, è la totale assenza dell’UE, la quale fino a qualche giorno fa si vantava di poter “risollevare l’Italia” perché ritenuto un membro importante dell’unione. E come? Con il MES? Con il Fiscal Compact?.

PER QUANTO TEMPO ANCORA DOBBIAMO ASSISTERE A QUESTA COMMEDIA DI CATTIVO GUSTO?

Stiamo assistendo ad un brusco risveglio ed è sicuramente certo che già qualcuno abbia aperto gli occhi e stia già correndo ai ripari, pentito.
Gli unici che finora stanno supportando l’Italia in questo delicatissimo periodo sono paesi extracomunitari – sì, proprio così: EXTRACOMUNITARI, come la Cina e Cuba.
Si fa appello dunque a tutti a riflettere sullo stato degli eventi attuali, e pensarci dieci volte prima di contrassegnare i soliti simboli sulle schede elettorali, a volte per obbligo di scelta, “per il male minore”; e non si può negare – non potete assolutamente! – che tutto questo non era già stato denunciato in passato dagli “antipatici ed anacronistici estremisti rossi”.

Il Partito Comunista Italiano, al fianco di chi lavora, auspica venga imposta immediatamente la tutela di tutti quei lavoratori a rischio deficit con misure economiche di sostegno, e cassa integrazione per tutti quei lavoratori costretti a rimanere a casa fino alla dichiarazione di cessato allarme.

Continuiamo la nostra lotta, laddove possibile con tutti i mezzi a disposizione e certi della giustezza della nostra causa: per il bene popolare, per una società equa in cui siano tutelati – e concessi a tutti, non a parole – eguali diritti.

One Comment

  1. Pelizzari Paolo

    Cari Compagni/e, stiamo attenti alla riapertura delle luoghi di lavoro – adesso chiusi o in chiusura. -perché non vorrei che questa crisi epidemica (ma in realtà di sovrapproduzione) non venisse fatta pagare ai lavoratori con una generale riduzione dei livelli occupazionali e dei salari!

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