di PCI Liguria
Il Partito Comunista Italiano condanna con forza quanto sta accadendo nel cantiere Fincantieri del Muggiano.
La riapertura, già da lunedì, voluta dall’azienda con oltre 200 lavoratori impegnati su due turni senza alcun accordo sindacale ha rappresentato una vera e propria forzatura andata oltre il codice Ateco di Fincantieri ancora sospeso ed il Lock-Down prorogato fino al 3 Maggio.
La condotta dell’azienda è stata assolutamente irresponsabile ed intollerabile; il coinvolgimento dei sindacati è fondamentale, sempre e comunque. Una realtà lavorativa non può certo andare avanti esclusivamente in nome del profitto senza ascoltare la voce dei lavoratori che sono e devono essere considerati come persone e risorse e non come esclusivi strumenti di guadagno.
La riapertura doveva essere graduale, concordata in base alle linee guida legate alla gestione dell’emergenza Covid-19, tenendo conto gli spostamenti di un certo numero di lavoratori portano inevitabilmente ad un aumento della mobilità anche tramite mezzi pubblici per cui dovrebbe essere previsto un servizio ad hoc con corse riservate e ad un ovvio aumento del rischio di comportamenti contrari al rispetto della distanza sociale soprattutto se costrettI perché dovuti alla mancanza di strumenti necessari alla sicurezza.
Strumenti necessari alla sicurezza non presenti o non conformi alla riapertura dello scorso 20 Aprile in Fincantieri dove gli operai, senza aver potuto effettuare tamponi sierologici, si erano subito fermati di fronte a: distribuzione di mascherine non idonee, mancata distribuzione di guanti, utilizzo di spogliatoi dove il mantenimento della distanza è impossibile, condizioni di scarsa igiene e pulizia degli ambienti di lavoro e senza un adeguato numero di distributori di disinfettante.
Tutto questo è inaccettabile e, ad oggi, nonostante il rientro degli operai, le cose non sembrano migliorate in maniera accettabile e nell’ottica di garantire ai lavoratori la massima sicurezza.
Tenendo conto del previsto ingresso di altri lavoratori già dalla prossima settimana, auspichiamo ASL verifichi la conformità degli spazi e le disposizioni sanitarie riguardanti il lavoro in cantiere in modo sia garantita una serena ripresa delle attività nel massimo rispetto della sicurezza sanitaria di lavoratori e abitanti del territorio.
Se vogliamo uscire da questa situazione e non rendere vane tutte le limitazioni intraprese in questi ultimi 40/45 giorni, servono ancora cautele e comportamenti responsabili ispirati al diradamento sociale.
Questa vicenda rappresenta purtroppo, l’ennesima dimostrazione di come in questo sistema capitalistico l’unica cosa che conta davvero è l’economia, a discapito della stessa vita dei lavoratori e dei cittadini. Basti pensare a tutte le incongruenze e scappatoie offerte nei vari Dpcm dal Governo alle aziende su pressione di Confindustria.
Il Partito Comunista Italiano, pronto a sostenere qualsiasi azione a tutela della salute degli operai coinvolti, denuncia con forza questa ennesima forzatura ed esprime vicinanza ai lavoratori ed ai sindacalisti impegnati nella lotta.