di Luca Cangemi, Segreteria Nazionale PCI
Matteo Renzi annuncia che organizzerà in occasione del centesimo anniversario della scissione di Livorno e della nascita del PCI, una iniziativa per affermare le ragioni della sinistra riformista.
Un appuntamento anticomunista di cui la “guest star” sarà, nientedimeno, che un illustre e ricchissimo e pensionato inglese, di nome Tony Blair.
Non sappiamo se Turati gradirebbe essere sostenuto, 100 anni dopo, da un ex capo di governo che ha nel suo curriculum guerre criminali, imbrogli di ogni tipo e consulenze miliardarie ma tutto sommato questo non è un gran problema. Così come non è fondamentale denunciare l’ennesima, disperata, trovata renziana di conquistare qualche titolo di giornale, in una fase di sondaggi deprimenti.
È invece necessario denunciare la kermesse annunciata da Renzi come l’inaugurazione di una sagra anticomunista, a cui si dedicheranno molti impresari, per inquinare il clima attorno all’anniversario della fondazione del PCI. Una sagra di ignoranza, inganni e malafede contro la straordinaria esperienza collettiva del Partito Comunista Italiano che ha segnato la storia politica, sociale, culturale del nostro paese.
Da questo punto di vista la partecipazione di un esperto mondiale di falsi (a partire da quelli che motivarono l’invasione dell’Iraq) come Tony Blair è illuminante di metodi e interessi che saranno in gioco.
Permettere ad un rinnegato come Renzi di “festeggiare” il centenario del PCdI, senza un’opposizione è decisamente grottesco, soprattutto se a tale ricorrenza – ma ricorrenza per chi ? – vi sarà anche presente la cultura “blairista” , elemento decisamente destabilizzante del Partito Comunista d’Italia.