di Oreste Della Posta, Segretario PCI Lazio
Da quando è operativa la fusione FCA-PSA che, è bene ricordare, riguarda esclusivamente la definizione dei vertici, senza un piano di sviluppo chiaro soprattutto per i siti del mezzogiorno, il futuro dello stabilimento di Cassino è tra coloro i quali è sospeso.
La FCA ha ricevuto per la vendita 5,3 mld di euro ma le decisioni restano in Francia e questo, sommato all’assenza di un piano industriale, genera un livello di allarme per il sito di Cassino che conta oggi 3400 dipendenti con un indotto di altri 2000 lavoratori che versa già in una situazione di grave sofferenza con continui ricorsi alla cassa integrazione e ai contratti a termine. Il PCI ritiene assolutamente necessario che in questa fase la politica, sia a livello regionale che nazionale, prenda in mano la situazione, assuma decisioni e pretenda dal gruppo FCA risposte in quanto ha ricevuto dallo stato 6,3 mld di euro senza condizioni, facendo un grande regalo al gruppo.
Chiediamo che deputati e senatori eletti nel nostro territorio battano un colpo in quanto sono stati completamente assenti su questa tematica così
importante per la nostra provincia che, è bene ricordarlo, vede lo stabilimento di Cassino centrale e strategico dal punto di vista sociale ed
economico.
Un territorio già messo a dura prova e che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha contribuito ad aggravare facendo registrare meno presenze di turisti specie quello storico-religioso. Chiediamo un intervento immediato del Presidente della regione Lazio anche in qualità di Segretario nazionale del PD. Va dato atto ai sindacati che alcuni mesi fa hanno illustrato al Parlamento la grave situazione dello stabilimento chiedendo un deciso ed energico intervento del nuovo gruppo industriale.
Alla luce di tutto ciò, il PCI chiede un rapido intervento del governo e
della regione affinché venga affrontata e data soluzione a questa grave
situazione. Il tempo è già scaduto!
La politica può salvare CASSINO!