Traduzione e introduzione di Lorenzo Battisti, Dipartimento Esteri PCI
Il Ptb è un partito che ha avuto negli ultimi anni un grande successo elettorale di adesioni. Un successo che è basato su molti anni di costruzione e di radicamento del partito. Un lavoro di formazione non solo politica, ma anche personale, che ha permesso a un operaio, come in questo caso, di diventare deputato in un parlamento regionale.
Ma al contempo un operaio che non sogna di diventare deputato per avere
successo personale, ma che continua il proprio lavoro con gli altri operai della sua fabbrica, dove era rappresentante sindacale. Un comportamento molto diverso dagli eletti di sinistra in Italia: conoscete un operaio che oggi sia anche deputato? Un consigliere regionale che vada in fabbrica quando non è in consiglio? Ma è anche la migliore arma contro i populisti che sponsorizzati da grandi capitali, fingono di essere come l’uomo qualunque, cercando di coglierne i desideri tramite sondaggi e social network. Gli
eletti del Ptb sono lavoratori, che restano tra i lavoratori e che mantengono il loro stesso reddito.
Conoscete qualche parlamentare che passa due giorni alla settimana a lavorare su una linea di produzione in una fabbrica? Vi presentiamo Francis Dagrin, un deputato di Bruxelles del PTB.
Un parlamentare che continua a lavorare in fabbrica?
Francis Degrain. Allora, sì, sono stato eletto deputato a maggio. Questo è il mio primo mandato. Vengo da un ambiente sindacale, un ambiente di lavoro. Sono stato delegato sindacale per circa 20 anni in un’azienda. Sì, ero un operaio, ma sono ancora un operaio. Due giorni alla settimana, continuo a lavorare in fabbrica, in un impianto di assemblaggio di auto.
Rue-conseil-rue (strada-consiglio-strada).
Per me è molto importante mantenere questo contatto con la base, con i lavoratori. Funziono come una spugna. Quello che sento, lo riporto in Parlamento.
Significa che non hai voluto tagliare i legami con il mondo del lavoro ed è così che vedi il tuo mandato? Significa che essere un parlamentare di Bruxelles non è un lavoro a tempo pieno? Non bastava a tenerti occupato tutta la settimana?
Francis Degrain. Per funzionare bene come membro del Parlamento, per tenere i piedi per terra, per mantenere il contatto con la realtà, due cose sono importanti. Da un lato, vivere con il normale stipendio di un lavoratore, che è il caso di tutti i rappresentanti eletti del PTB. E, d’altra parte, continuare ad ascoltare la gente. Abbiamo teorizzato questo in un termine che è “strada, consiglio, strada”. Ascoltiamo la gente per strada – nel mio caso, in fabbrica. Riportiamo ciò che abbiamo sentito al Consiglio – nel mio caso, al Parlamento di Bruxelles. E poi torniamo a casa della gente per spiegare loro cosa è successo lì.
Stop alla tassa chilometrica. Per un trasporto pubblico efficiente.
L’ultima reazione che ho sentito in fabbrica è stata la reazione arrabbiata al comunicato stampa del governo che informava che c’era una tassa chilometrica.
Perché il PTB è contrario a questo sistema? Non è una buona idea dire che chi non usa la propria auto non paga le tasse finché non la usa?
Francis Degrain. Stamattina stavo leggendo una e-mail di Nadia. Credo che l’abbia inviata a molti amministratori eletti. Allora spiega che è una donna che vive da sola. Ha due figli. E spiega che due anni fa ha dovuto comprare un’auto nuova, che ha pagato 7594 euro perché Bruxelles aveva introdotto la zona a basse emissioni e la sua vecchia auto non rispondeva più agli standard. Spiega che deve accompagnare i suoi figli a scuola, che ha bisogno della sua auto e che non sa come fare altrimenti. Vorrei solo leggere la sua conclusione: “Il governo non ci sta ascoltando, quindi cosa dobbiamo fare per far sì che ci ascolti? La vita è molto costosa in Belgio e ogni anno i politici ci ostacolano. Per favore, aiutateci, vi prego. Sono sola con due bambini.»
Quindi capite che, con questo tipo di testimonianza, continueremo a dire che questa tassa è antisociale.
Prima vi ho spiegato che ho percepito la rabbia tra i lavoratori, i miei colleghi in fabbrica. Quindi per noi è molto, molto importante ascoltare ciò che la gente dice. C’è opposizione a questa tassa. Abbiamo lanciato una petizione contro questa tassa. In poco più di una settimana abbiamo già raccolto 10.000 firme. C’è stata una manifestazione. E’ stata la prima volta. Vediamo che è importante.
Francis Dagrin, cosa significa? Significa che rinunciamo a cambiare la tassazione delle auto e che rinunciamo a cercare di ridurre il numero di auto che entrano a Bruxelles ogni mattina?
Francis Degrain. Sì, non siamo a favore delle auto. Vorremmo vedere investimenti in alternative alle auto.
E cosa ci dicono i lavoratori? Ci dicono che non sono contrari a non avere più un’auto. Non è un problema. Ci dicono che sono necessarie tre cose.
In primo luogo, non deve costare troppo utilizzare i mezzi pubblici. Penso in particolare al costo dei trasporti pubblici, ma anche al costo dei parcheggi vicino alle stazioni. Si tratta di parcheggi a pagamento,
proprio come all’ingresso di Bruxelles. Costa diversi euro al giorno.
D’altra parte, non dovrebbero metterci troppo tempo. Quando si hanno otto ore di lavoro al giorno, e non sempre è un lavoro facile, più il tempo di viaggio che potrebbe essere di diverse ore più lungo se si prende il trasporto pubblico in certe situazioni oggi… Abbiamo bisogno di trasporti pubblici che siano più vicini alla gente e che ce ne siano di più.
In terzo luogo, c’è la comodità del trasporto pubblico. Non è raro che sui nostri tram o treni, durante le ore di punta, si viaggi in piedi. Questo è inaccettabile. Per far sì che le persone abbandonino l’auto, dobbiamo
investire nel trasporto pubblico. Questa è una delle priorità.
I politici dovrebbero essere tutti cosi, soprattutto quelli comunisti.
In questo momento nessun operaio italiano è nel Parlamento Europeo ma nemmeno in quello italiano.
I comunisti e le comuniste, inoltre, grazie alla soglia di sbarramento sponsorizzata dal Pd, non sono più in Parlamento dal 2008. Che perdita per il proletariato!