Comunicato della Segreteria Nazionale PCI
Grazie all’impegno di tante compagne e di tanti compagni, alle tante firme raccolte, il prossimo 25 Settembre il simbolo del Partito Comunista Italiano sarà presente, in tante regioni, sulle schede elettorali per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Un risultato eclatante, conseguito nonostante le difficili condizioni imposte dal decreto legge emanato dal Governo Draghi in materia di elezioni che, come denunciato da noi e da altri soggetti politici, ha reso evidente la stretta antidemocratica in atto, volta a garantire coloro che già sono presenti in Parlamento, il sistema, ad impedire la messa in campo di una reale alternativa allo stesso.
Una stretta alla quale, colpevolmente, non si è ritenuto di porre rimedio, nonostante i numerosi appelli alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da più parti succedutisi, in una fase nella quale, peraltro, il distacco dei cittadini dalla politica è sempre più marcato, come sottolinea la crescita dell’astensionismo, l’acuirsi delle tensioni sociali.
Il PCI, come noto, ha ricercato da subito le condizioni per dare vita a liste o coalizioni unitarie tra le diverse soggettività interessate ad affermare una reale alternativa alle politiche liberiste e della guerra che il centrodestra ed il centrosinistra, non casualmente ritrovatisi a sostenere il governo Draghi, con l’opposizione di facciata rappresentata da Fratelli d’Italia, hanno promosso nel tempo e che perseguono.
Politiche che sono alla base del progressivo impoverimento del Paese, della gran parte della sua popolazione, della grave crisi sociale con la quale si è costretti a fare i conti.
Come noto, il Partito Comunista Italiano ha sottolineato sin dall’inizio la necessità che in tali liste o coalizioni fossero comprese le diverse simbologie, come peraltro accaduto in occasione delle ultime elezioni amministrative.
Ciò nella convinzione che, come troppe volte accaduto in passato, la scelta di nasconderle, veicolando una sorta di tutto indistinto, di assecondare la deriva alla personalizzazione delle liste, della politica, non faccia altro che confondere l’elettorato e non produca i risultati attesi.
Il Partito Comunista Italiano, preso atto con rammarico dell’indisponibilità dei diversi interlocutori ad andare in tale direzione, si è adoperato pertanto alla raccolta delle firme necessarie per potersi presentare in quanto tale alla scadenza elettorale.
Oggi ciò che a tanti sembrava impossibile è divenuto realtà: il PCI sarà sulle schede elettorali.
Si tratta ora di affrontare una difficile campagna elettorale, nella quale peserà la grande disparità di mezzi a disposizione, l’atteggiamento escludente di chi oggi è al comando e non intende assecondare le “voci fuori dal coro”.
Come Partito Comunista Italiano lo faremo forti delle nostre ragioni, del nostro programma, tra la gente, consapevoli di rappresentare una reale alternativa alle politiche imperanti, la risposta, possibile e necessaria assieme, ai bisogni dei ceti popolari, del mondo del lavoro, del Paese.
Il PCI c’è!
Roma, 25 Agosto 2022
La Segreteria Nazionale del PCI
Io ci sono
Dopo una durissima ma entusiasmante battaglia partita il 26 giugno 2016 con l’Assemblea Costituente svoltasi in San Lazzaro di Savena (Bolognina), finalmente il PCI (senza puntini) torna sulle schede elettorali nelle elezioni politiche del 25.09.2022. Il governo Draghi+Mattarella hanno provato in tutti i modi di impedirci di partecipare alla competizione elettorale!!! MA NON CI SONO RIUSCITI!!!!!! Infatti anche se parzialmente a causa dei tempi ristrettissimi ed a cavallo del Ferragosto l’Armata Rossa Italiana e’ riuscita ad ottenere, contro tutti, un risultato STRAORDINARIAMENTE IMPORTANTE!!! Finalmente dopo il tradimento dei veltroni dei dalema dei fascino ecc. Il nostro GLORIOSO SIMBOLO torna all’attenzione degli italiani e rientra nelle loro case donando una NUOVA SPERANZA per tutti noi!!!!! Adesso campagna elettorale ventre a terra senza soste!!! ALE’ PCI!!!!
Lavoro estremamente impegnativo quello della raccolta delle firme, sia per il breve tempo a disposizione che per il periodo tutt’altro che indicato. Questo è stato certamente voluto da Draghi e Mattarella al fine di rendere difficile la partecipazione alle elezioni alle forze non presenti in Parlamento. Malgrado ciò, grazie all’impegno ed alla dedizione dei compagni/e siamo riusciti a presentare le liste in diverse regioni. Ora passiamo alla seconda fase: quella della campagna elettorale che sarà, anche questa, ardua per i motivi sopra esposti ed anche per la mancanza di risorse economiche.
Caro compagno, la raccolta delle firme pesino “Paragone” le ha raccolte. Siamo sotto zero ed è bene che ci rendiamo conto. Saluti.
ma cosa devi moderare?
Un vostro candidato abbastanza importante
Dopo che predica bene per i lavoratori
Avendo firmato e stretta la mano come un patto di sangue davanti a testimoni
Mi a mandato per stracci con i miei risparmi di 30 anni di lavoro tutto scritto e testimoni anche perché a truffato anche lo stato
Casa per casa,borgo per borgo,intorno a noi come una macchia di olio facciamo conoscere il nostro programma alternativo alle destre,non palliativi,ma cure efficaci, entriamo e denunciamo le contraddizioni del sistema, e il frutto verrà.
Un plauso ai Compagni che hanno contribuito alla raccolta firme, siamo ancora pochi, ma buoni, si riparte….
Mi farà piacere esserci e aiutare i compagni in questa battaglia. Sarà un modo per testimoniare che una alternativa è possibile alla destra dichiarata della Lega/FI/Fdi e quella ancora più subdola del PD
È quindi la scelta di omettere i vari simboli che non vi hanno fatto unire ai gruppi di Unione Popolare? Cosa c’è di peggio che correre frammentati, nella situazione in cui le versano le varie “sinistre extraparlamentari” in questo paese?
Una doppia buona notizia per un nuovo inizio. Doppia buona perché, al contrario, PRC con la non presenza simbolo ha scelto via dell’eutanasia. Entusiasmo attorno presenza simbolo PCI condurra a fallimento UP. Una necessità per rinascita PCI. Ora viene il difficile. Con umiltà, recuperare vecchi e nuovi compagni. Ma serve uno statuto aperto e un programma piū identitario.
Un libro in 3 volumi , pieno di polvere, da solo si sfila , di qualche centimetro, dagli altri tomi di un’ importante libreria.
Un illustre Filosofo ci ha insegnato che le “Utopie” (così come povere anime belle definiscono il Comunismo) non sono sospese nel non essere, ma sono il bisogno di un cambiamento pratico.
Quante idee devono ancora mostrare il loro fallimento, quante economie di mercato continuano a far soffrire il ceto medio-basso, basso e nullatenente.
Che non esista più una classe operaia lo sanno anche i bambini, ma perchè tanti, troppi, evitano furbescamente di dire apertamente che tale storica classe lavoratrice è stata ormai numericamente sostituita, nell’ oppressione dei propri interessi, nella propria ormai declarata emarginazione sociale, economica e culturale, dalla moltitutide degli operai e degli impiegati del terziario e dei servizi, nuovamente tartassati dai Padroni e dalle Corporazioni.
Un rinnovato Partito Comunista, saldo nelle sue radici, ma inevitabilmente, Social Democratico e anticapitalista nei limiti di un regolare e onesto conflitto sociale, che sappia raccogliere le istanze di chi è soffocato dall’attuale non-senso politico, sarebbe di nuovo un importante bilancia sociale. Purchè la gente impari a non temere più i racconti dei fantasmi, ma a guardare negli occhi i propri figli.
Grazie a tutti voi.
Immagino che in Veneto non ci sarà il simbolo del PCI
Mi sbaglio?
Confesso di aver da poco appreso della presenza sulle schede elettorali del simbolo. Vorrei info aggiornate sul programma e suo collegi.
Abito a Viterbo. Grazie per l’attenzione. Attendo. G. S.
Cari compagni. Sono un compagno di 72 anni. E in questo preciso istante che vi scrivo. Sono emozionato che dopo anni di militanza nel partito. Stasera dopo aver sentito il compagno Mauro in TV e rivedendo il nostro bellissimo simbolo con la falce e martello sullo sfondo rosso e il tricolore. Vi chiedo di darmi l’indirizzo della sede del PCI più vicina alla mia città Napoli.
In PCI deve andare avanti da solo, portare avanti i veri valori.
Sono contento ma non credo bisogni illudersi troppo sull’importanza delle elezioni,nella migliore delle ipotesi una misura del livello di coscienza dei lavoratori e niente di più, sarò ortodosso ma la penso così. Non ci può essere uguaglianza tra sfruttati e sfruttatori solo perchè sono resi uguali facendo astrazione da tutto il resto tramite un voto uguale, e non ci potrà mai essere democrazia in una società divisa in classi ,non credo mi potrei definire più comunista se la pensassi diversamente. Un saluto a tutti i compagni del partito.
E’ ORMAI EVIDENTE CHE LA SINISTRA E’ SFASCIATA, MA IO CREDO ANCORA PROFONDAMENTE NEI VLAORI E NEGLI IDEALI DEL PCI, IDEALI DELL’AMATO BERLINGUER. RIPARTIAMO DA QUI. FORZA, COMPAGNI, IMPEDIAMO A QUESTI FASCISTI DI DOMINARE L’ITALIA.
Non è vero sulla mia scheda non c’era e quindi ho annullato il voto
Ieri, domenica 25 Settembre 2022, ho indossato la mia vecchia e sdrucita CAMICIA ROSSA, sono uscito di casa con la mia TESSERA ELETTORALE e sono andato al vicino seggio elettorale di Via dei Cunicoli.
Non c’era quasi nessuno al SEGGIO, ma soprattutto, nessuno era in CAMICIA ROSSA.
Ho dato la Tessera e la mia Carta d’identità. ricevendo le due SCHEDE ELETTORALI.
All’interno della CABINA ELETTORALE, dopo aver aperto le due SCHEDE ELETTORALI, la TRAGICA SORPRESA :
NON C’ERA IL SACRO SIMBOLO DEL PARTITO COMUNISTA .
Ho chiuso le due SCHEDE ELETTORALI, LE HO CONSEGNATE ALLE PERSONE CHE ERANO DEPUTATE A METTERE LE DUE SCHEDE (SENZA VOTO) nelle DUE URNE , UNA PER IL SENATO E UNA PER LA CAMERA, e ho ritirato la mia Carta d’identità e la MIA TESSERA ELETTORALE.
MI SENTIVO UNA MERDA, e ho pensato seriamente, una volta giunto a Casa, di mettere la mia testa nel WATER e di tirare la CATENA.
questa mattina la SORPRESA: almeno DICIOTTO MILIONI d’ITALIANI non sono andati a votare.
DICIOTTO MILIONI DI COMUNISTI….
con preghiera di massima diffusione
Cari Compagni, la classe operaia non è andata in paradiso, è andata in pensione, sostituita dai robot , e senza di essa manca la struttura portante del concetto stesso di Comunismo. Traditi da rifondazione che ha mandato al governo berlusconi non siamo più riusciti a riprendere il posto che un grande partito come il PCI merita. Ora facciamo solo nostalgia.