Stoltenberg ammette che la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014

Roberta Coletta – PCI Ancona

Fra le tante affermazioni ripetute insistentemente da ormai un anno dai sostenitori della guerra ad oltranza, troviamo spesso quella secondo cui il conflitto russo-ucraino avrebbe preso il via lo scorso il 24 febbraio 2022 su iniziativa personale, unilaterale ed improvvisa del presidente della Federazione Russa Putin.
 
Un ritornello che viene pronunciato da tutti i media, con un imbarazzante oblio informativo sulle atrocità della guerra in Donbass sin da quando questa scoppiò nel 2014,  sui roghi di persone innocenti e brutali uccisioni avvenute per mano delle truppe ucraine che si richiamano al nazismo nei simboli, nelle tecniche militari e nella retorica. Allora, tranne i comunisti e qualche coraggioso giornalista,  nessuno ne ha parlato, quella guerra non deve essere esistita.

Spesso, a pronunciare quelle “frasi fatte”, sono inconsapevoli cittadini sui quali si è abbattuta implacabile la disinformazione, quella disinformazione che è certamente un’arma della propaganda atlantista.

Perciò giunge quasi come una rivelazione epifanica quella del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg il quale, a margine della riunione dei ministri della Difesa dei paesi aderenti allo stesso Patto atlantico, ha dichiarato che “la guerra non è cominciata nel febbraio dello scorso anno, ma nel 2014”.

Stoltenberg inoltre ha spiegato che è da quell’anno che gli istruttori della Nato addestrano ed equipaggiano l’esercito ucraino per renderlo più forte in vista di una guerra contro la Federazione Russa. Se neanche il massimo esponente dell’Alleanza atlantica nasconde ormai le vere dinamiche all’origine della guerra in Ucraina, resta da chiedersi se qualche curioso, spinto dalle parole di Stoltenberg, possa essere colpito dalla necessità impellente di documentarsi sugli otto anni che hanno martoriato il Donbass e porsi delle domande sul perché la crisi ucraina sia giunta a questo punto. Oppure se si debbano aspettare altre dichiarazioni ancora più esplicite che confermino quanto già anticipato pochi mesi fa dall’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo la quale gli accordi di Minsk fra Ucraina e Russia sono stati solo una scusa per guadagnare tempo e fornire più armi, più mezzi e più addestratori all’esercito ucraino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *