Edoardo Castellucci – Segreteria PCI
Il 3 marzo 2023 nelle piazze italiane si terrà lo sciopero globale per il clima.
Come scrive Friday for Future: “Una nuova mobilitazione più che mai necessaria: la crisi climatica è arrivata nelle nostre città, dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile”.
C’è la necessità di una transizione e conversione ecologica e di una rigenerazione ambientale e territoriale che salvaguardi gli ecosistemi; lotti contro l’inquinamento ed i cambiamenti climatici, riduca e azzeri il consumo di suolo e la deforestazione, conservi la biodiversità agricola rigenerando la fertilità della terra, e che metta all’ordine del giorno la realizzazione di un programma di cambiamento sociale e politico dell’Italia.
Da comunisti, non possiamo continuare ad ignorare gli eventi e non possiamo continuare ad adattarci ai cambiamenti climatici non assumendo, in merito, scelte strutturali di cambiamento. Non è la resilienza la nostra prospettiva di vita, ma il ritorno ad una politica di pianificazione e prevenzione che, lo ribadiamo, non rendono niente ma ci permettono di risparmiare costi futuri, sprechi di denaro pubblico, e di salvare vite umane, questa è la risposta alternativa che prediligiamo da comunisti, perché riteniamo che il territorio, “soggetto vivente ad alta complessità”, debba essere considerato un “bene comune” e/o collettivo, che va tutelato e governato.
Per queste finalità, e per dare una prospettiva alle future generazioni, il PCI aderisce allo sciopero globale del 3 marzo 2023 e scenderà nelle piazze italiane, per affermare una reale lotta ai cambiamenti climatici per un futuro completamente decarbonizzato, e per costruire, insieme alle forze alternative che si oppongono al sistema fallimentare e distruttivo, condiviso sia da governi di destra che di centro “sinistra”, un Coordinamento Nazionale di Lotta per l’Ambiente.