Con il popolo peruviano per un mondo multipolare

PCI Toscana

Per un malinteso da parte nostra avevamo dato in un primo momento l’adesione del nostro Partito all’iniziativa “La verità sul Perù” del 12 maggio a Firenze. Ma quando abbiamo visto che accanto al nostro simbolo c’era quello del Partito Democratico e che una esponente del Partito Democratico è relatrice (unica rappresentante di un solo partito), abbiamo ritirato la nostra adesione. Ci era stato chiesto di intervenire comunque ma, quando ci siamo presentati, non ci hanno fatto intervenire dal pubblico per mancanza di tempo disponibile.

Una brutta esperienza, che ci vedrà in futuro più attenti a discernere fra le varie espressioni della comunità peruviana residente nel nostro paese.

Rispettiamo le idee di tutti e gli organizzatori hanno il diritto di invitare chi vogliono, ma abbiamo anche un profondo rispetto delle nostre idee e di noi stessi. Il Partito Democratico è uno dei partiti più filo statunitensi in Italia. È favorevole all’invio di armi in Ucraina e alla politica espansionistica della NATO; appoggia l’opposizione terroristica venezuelana al legittimo governo di Nicolas Maduro; è contro Cuba socialista; non si è opposto al colpo di Stato del 2019 in Bolivia, che ha destituito il legittimo Presidente Evo Morales, il quale era appena stato riconfermato in regolari elezioni; ha condannato il Presidente cileno progressista Boric per la sua politica di sostegno alla lotta del popolo palestinese. E i casi da citare sarebbero molti altri.

Voi sapete molto bene che il colpo di Stato che ha deposto il legittimo Presidente Pedro Castillo è stato in gran parte preparato dall’Ambasciata USA a Lima.

Non accettiamo quindi di fare causa comune con un partito, il PD, che parla di libertà e diritti, ma che è in realtà un pilastro a garanzia degli interessi USA e NATO.

Il Partito Comunista Italiano sostiene da sempre i movimenti popolari e di liberazione che in America Latina e nel resto del mondo lottano per il recupero delle proprie risorse togliendole alle transnazionali, per sviluppare economie e politiche autonome che sradichino la fame, la povertà, l’analfabetismo e garantiscano una sanità pubblica universale

La destituzione del legittimo Presidente Pedro Castillo è stata opera delle oligarchie giudiziarie e militari, della mafia parlamentare, erede del dittatore Fujimori, il tutto in combutta con l’Ambasciata degli USA. Non accettano lo scioglimento anticipato del Parlamento e nuove Elezioni, difendendo a spada tratta la continuazione del regime neoliberista sancito dalla “Costituzione” fujimorista, che la grande maggioranza della popolazione intende sostituire tramite l’elezione democratica di un’assemblea costituente.

L’oligarchia bianca non accetta che le classi popolari e i contadini vengano considerati cittadini con diritti sociali e politici.

E quindi si allo scioglimento del Parlamento, libere elezioni e Assemblea Costituente eletta dal Popolo!

Nel quadro della lotta per l’emancipazione dell’America Latina dal ruolo di cortile di casa degli Stati Uniti è fondamentale il rilancio e il potenziamento dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), il cui Prodotto Interno Lordo è circa il 25% di quello mondiale e il loro allargamento ad altri Paesi.

La vittoria elettorale di Lula in Brasile costituisce un passo fondamentale in questa direzione.

Cina e Brasile hanno stretto un accordo in base al quale gli esportatori brasiliani non dovranno più ricorrere al dollaro per le transazioni commerciali con Pechino.

I BRICS stanno lavorando ad una nuova moneta comune.

Anche se i mass media nascondono queste e altre notizie di questo tipo, si tratta di eventi fondamentali che stanno mettendo basi concrete per la creazione di un mondo multipolare.

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