AUTONOMIA DIFFERENZIATA E SALUTE

Carlo Romagnoli

Dip Welfare salute, sanità e servizi sociali 

 Con l’approvazione del DL Calderoli martedi 23 gennaio – il martedi nero della Repubblica secondo la metafora proposta da Gian Luigi Trianni di Medicina Democratica – si apre una fase eversiva degli assetti istituzionali della Repubblica Italiana con profondi effetti sugli assetti societari e sulla godibilità dei diritti costituzionalmente garantiti, di cui qui esaminano i principali risvolti su salute e sanità. 

Venerdì 19  gennaio si è svolto on line il seminario su Autonomia Differenziata (di seguiti AD) e Salute organizzato dai Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, in cui siamo presenti come PCI, che ha fornito approfondite analisi sugli effetti dell’approvazione del DL Calderoli  sul diritto alla salute, grazie ai due interventi centrali di Gian Luigi Trianni di Medicina Democratica e di Gianni Tognoni della Fondazione Basso, nonché ad altri 9 più sintetici contributi forniti da un gruppo selezionato di sindaci del Nord, Centro e Sud Italia, sindacalisti di categoria e della CGIL, operatori sanitari e della società civile.

Occorre ricordare in premessa:

a) che il nostro sito di partito ha già ospitato alcuni interventi di analisi sulla AD cui si rimanda e cui si può accedere con la funzione di ricerca inserendo la parola chiave autonomia differenziata; qui basterà richiamare che il DL Calderoli prevede  in base alle modifiche introdotte nei primi anni 2000 al  Titolo V della Costituzione che ben 23 materie ( tra cui sanità, ambiente, lavoro, ….) possano essere trasferite alla gestione delle regioni a statuto ordinario e che per ognuna materia vadano definiti i Livelli Essenziali della Performance (LEP) per garantire comunque un plafond di prestazioni minime a livello nazionale;     

b) che questo seminario rappresenta una delle molteplici iniziative di approfondimento messe in campo e che sono stati già realizzati seminari su AD e ambiente e AD e Premierato, mentre altri ne sono previsti a breve;

c) che è stato elaborato un documento unico congiunto di critica alla AD già consegnato a tutti i prefetti;

d) che sono state realizzate finora 28 manifestazioni in diverse piazze italiane ed europee di cui una a Francoforte e che è prevista una manifestazione nazionale unitaria per il 16 marzo a Napoli oltre ad iniziative presso il Parlamento Europeo.

Rinviando alle memorie scritte ed alla sintesi del Seminario che sarà prodotta dagli organizzatori,  di seguito fornisco una prima analisi di contenuto del complesso degli interventi segnalandone sinteticamente i principali punti chiave e la titolarità di chi li ha espressi. 

1) Le principali modificazioni istituzionali comportate dalla AD

– La AD rappresenta il punto di arrivo della riforma del Titolo V della Costituzione approvata nei primi anni 2000 e nonostante fosse chiara la relazione tra le due controriforme, 20 anni sono passati invano, senza che nulla venisse fatto a sinistra per porre rimedio a questo processo eversivo che modifica in profondità la forma Stato consegnandoci un confuso e dannoso passaggio ad uno stato federale, con ciò disarticolando sostanzialmente gli assetti costituzionali (C Paglione Sindaco Capracotta)

– Si tratta di una controriforma eversiva degli art 3, 4 e 5 della Costituzione dato che da martedì 23 in poi la Repubblica non garantirà più i diritti fondamentali in modo unitario indipendentemente dal luogo di nascita né rimuoverà  i fattori che ne ostacolano il godimento effettivo ( Trianni MD; Finiguerra Sindaco Cassinetta di Lugagnano Mi).

– AD pone fine all’unità nazionale (C Paglione Sindaco Capracotta)

– AD aggraverà lo spopolamento dei piccoli comuni un fenomeno nazionale su cui si è già pronunciato l’ANCI  dato che il personale sanitario che già ora è presente in modo insufficiente in molti territori periferici, si ridurrà ulteriormente in quanto richiamato dai maggiori compensi nelle regioni più ricche (C Paglione Sindaco Capracotta);  

– Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che sono già pronte ad applicare la AD sono specificamente autorizzate a farlo fin da subito, il che crea immediatamente una condizione differenziale tra territori nazionali, con regioni che non sono pronte ad imboccare questa via, non hanno le capacità amministrative per le loro piccole dimensioni o in quanto rifiutano di farlo dati gli effetti penalizzanti (GL Trianni Med Dem).

2) Gli effetti sul servizio sanitario nazionale e sulla salute di chi in Italia vive e lavora

– la AD amplia le disuguaglianze nel diritto alla salute, già ora inaccettabili se si considerano le differenze nella speranza di vita, nella speranza di vita in salute e nella equità di acceso alle cure efficaci tra regioni del Sud e Regioni del Centro Nord (GL Trianni Med Dem, G Tognoni Fond. Basso; C.Palermo ANAAO; F Palmeggiano FP CGIL; C Paglione Sindaco Capracotta, F Cordiano Pres Cons, Com. );

– AD funzionale alla ulteriore privatizzazione del SSN già strangolato finanziariamente  e funzionalmente attraverso una serie di lacci e lacciuoli inseriti in Legge finanziaria, Decreto milleproroghe ed ora dall’approvazione del Dl Calderoli, sui cui effetti risulta solo “di facciata” l’emendamento fatti approvare da Fratelli di Italia per garantire risorse alle regioni svantaggiate dalla AD tra regioni (G L Trianni Med Dem);

-l’approvazione della AD determina nel SSN una fase prolungata di malattia la cui terapia può essere efficace solo facendo del “martedi nero” il punto di partenza  per azioni collettive di resistenza, antagonismo e opposizione, fino all’annullamento della controriforma, una battaglia di lungo periodo (G Tognoni Fond. Basso) 

– l’approvazione della AD sottrae la sanità, che pure era stata prevista come centrale tra i diritti costituzionalmente garantiti, dall’area dei diritti  e ne fa parte della gestione economica con segnandola “all’area dell’Amministrazione” cui va sottratta (G Tognoni Fond. Basso);

– la diversità dei bilanci effettivamente disponibili nelle varie regioni per tutelare la salute produce effetti sulla salute delle persone che va messa al centro nel fornire e leggere i dati sulle attività del Servizio Sanitario (esempio liste di attesa di x giorni in una determinata regione)  in effetti sulla salute delle persone (quante persone con malattie gravi si vedono negato l’accesso alle prestazioni efficaci?) (G Tognoni Fond. Basso);

– le regioni diventano Agenzie della privatizzazione e smantellamento del SSN ( Trianni  MD);

– i livelli essenziali di assistenza (LEA) introdotti in sanità dal 2003 e aggiornati nel 2017 sono garantiti in modo sostanzialmente diverso nelle varie regioni italiane, con forti dislivelli tra sud e Nord Italia nel godimento effettivo dell’equità di accesso alle cure efficaci (Trianni Md, Gianni Tognoni Fond. Basso);

– l’applicazione dei LEA dal 2003 ad oggi nonostante l’aggiornamento del 2017 non ha contribuito alla perequazione dell’equità di accesso tra regioni del Nord, del Centro e del Sud Italia ( Flamini Forum diritto alla salute);

– l’introduzione della AD determinerà effetti negativi sulla salute anche se si realizzasse uno stralcio della sanità dalle materie delegate alle regioni ordinarie, in quanto tra le 23 materie delegate ve ne sono molte (es. Lavoro, ambiente, ecc, che sono potenti determinanti di salute (GL Trianni Med Dem);

– il numero chiuso nell’accesso all’istruzione universitaria per i medici va criticato sia sul piano concettuale in quanto offesa all’intelligenza dei nostri giovani (Cordiano Pres. Consiglio comunale Cinquefondi)  sia perché garantisce condizioni di non”concorrenza” tra i medici soprattutto di base (Madera, medico chirurgo che fa “privato puro”); su questo tema l’ANAAO, in quanto sindacato di categoria, dissente sostenendo, dati alla mano che nei prossimi 10 anni andranno in pensione circa 110-115 mila medici mentgre ne saranno formati circa 140.000 per cui per il suo sindacato la pletora medica va evitata, mentre la carenza in prospettiva riguarda la dotazione di personale infermieristico e del comparto. (C Palermo ANAAO);

– enfatizzando la concorrenza tra le regioni, l’assistenza ai residenti rappresenta un costo, quella ai migranti per motivi di salute un guadagno (A. Madera medico chirurgo che da privato puro)

– sicuramente la AD attiverà una migrazione di personale sanitario verso le regioni più ricche con spoliazione di personale qualificato in quelle più povere e conseguente riduzione quali quantitativa della loro capacità di assistenza sanitaria (C Palermo ANAAO)

– AD privatizza e disarticola la contrattazione sindacale  e peggiorerà la contrattazione sanitaria, creando gabbie salariali date le diverse disponibilità economiche degli enti regionali  (C Palermo ANAAO; F Palmeggiano FP CGIL)

– la privatizzazione neoliberista è in effetti iniziata nel 1992 con la creazione delle aziende sanitarie da parte di De Lorenzo e si è poi approfondita con la apertura ai fondi integrativi introdotta dalla Bindi nel 1999, temi affrontati nel documento nazionale della FP CGIL “La salute che vogliamo” ( reperibile on line) (F Palmeggiano FP CGIL); sul tema F Cordiano (Pres. Cons. Com. Cinquefrondi) ricorda che l’inserimento di fondi ed assicurazioni nella contrattazione collettiva è stato operato dalla CGIL di Landini al quale secondo Palmeggiano la FP CGIL sta chiedendo  di introdurre opportune correzioni;

– la programmazione sanitaria negli ultimi 20 anni è stata sostanzialmente sbagliata a causa dell’ analfabetismo istituzionale e costituzionale e della pochezza della classe politica che ha diretto il Paese (E Donti Cittadinanza Attiva Lazio);

 – insistere sulla privatizzazione dei servizi sanitari nonostante l’evidenza disponibile sulla maggiore mortalità che affligge i pazienti da loro trattati è un indicatore di irrazionalità dei decisori nonché la prefigurazione del maggiore rischio di morte che attende i cittadini che vi si rivolgeranno (F Cordiano Pres. Cons. Com. Cinquefrondi);

3) Brevi note conclusive

Le schematiche note con cui ho cercato di riportare la ricchezza del dibattito prodotto nel seminario su “Autonomia Differenziata e Salute” promosso  dai Comitati contro ogni AD, si propongono di produrre informazione in primo luogo nel nostro Partito sulla profonda eversione che caratterizza in questa fase l’azione di capitale finanziario e classe media.

 La via maestra disegnata nella legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale per perequare le disuguaglianze di salute e di assistenza tra Nord e Sud Italia, ovvero il Piano Sanitario Nazionale, appare pienamente disarticolata, facendo si che le misure previste in finanziaria siano caratterizzate da parzialità ed episodicità e non possano avere effetti strutturali sul degrado del diritto alla salute, così come, stanti gli attuali livelli di presenza del privato convenzionato, gli aumenti dei finanziamenti per la sanità si configurano come supporto al trasferimento a questo settore di importanti quote di fondi e quindi come supporto allo stabilizzazione della privatizzazione in sanità.

 I cambiamenti nella forma Stato sono rilevanti e impattano sicuramente gli scenari su cui i compagni si troveranno a fare resistenza, antagonismo ed a proporre soluzioni per garantire il diritto alla salute mentre le regioni del Nord prenderanno il largo e lasceranno indietro il resto d’Italia, perché secondo la sciagurata valutazione di Sabino Cassese è giusto che “chi ha le gambe per correre piu veloce, lo faccia”.

 Il 16 marzo tutti a Napoli, alla manifestazione nazionale contro ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica  e l’uguaglianza dei diritti.

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