da Le compagne dell’A.Do.C. / PCI
La nascita della giornata internazionale di lotta si fa generalmente risalire a due fatti principali:
l’incendio in una fabbrica tessile di New York in cui morirono bruciate oltre un centinaio di operaie nel 1911 e la grande manifestazione guidata dalle donne di Pietrogrado che l’8 marzo 1917 rivendicò la fine della prima guerra mondiale.
Nel primo fatto le donne furono vittime, nel secondo protagoniste: la doppia faccia delle donne nel mondo.
Noi comuniste e femministe dell’A.Do.C. vogliamo essere protagoniste per contribuire a ottenere che:
– ogni compagno e ogni compagna del nostro PCI lotti con noi per la liberazione delle donne in Italia, in primo luogo contro il governo postfascista Meloni e contro gli integralismi religiosi;
– tutte le donne in Europa vedano riconosciuto con legge europea e nei fatti il loro diritto a fare l’amore solo quando e con chi lo vogliono;
– le donne in USA e in Polonia possano decidere se e quando essere madri, anche ricorrendo all’aborto quando non se ne può fare a meno;
– le donne africane liberino le loro figlie bambine dalle mutilazioni genitali;
– le donne palestinesi smettano subito di essere trucidate e ottengano un libero Stato di Palestina;
– le donne kurde ottengano un Kurdistan unito e libero;
– le donne iraniane possano gestire il proprio corpo e la propria libertà in ogni aspetto;
– le donne afgane possano ricominciare ad andare a scuola e a lavorare;
– le donne di tutti i continenti si liberino dalla sudditanza dagli USA e dalla NATO portatori di guerre e di morte in tutto il pianeta.
Noi compagne dell’A.Do.C. aderiamo con gioia allo sciopero femminista e transfemminista e alle manifestazioni di Non Una Di Meno dell’8 marzo, convinte che l’azione e la lotta debba continuare in varie forme – in tutti i luoghi di vita, di studio e di lavoro – per tutti i giorni dell’anno.