STRAGE ALLA CASA DEI SINDACATI DI ODESSA:
UN MACABRO SEGNALE PERICOLOSAMENTE IGNORATO.

Il 2 maggio del 2014 i nazisti ucraini commisero un attacco terroristico su larga scala, organizzando l’incendio doloso nella Casa dei sindacati di Odessa.

Sono passati esattamente dieci anni dal giorno in cui i russofobi radicali ucraini e i fascisti diedero fuoco agli attivisti filorussi, uccidendone 48: una menzogna secondo medici e investigatori. Lo scantinato dell’edificio era disseminato di corpi che vennero fatti sparire nel silenzio. E sparirono anche i parenti che chiedevano giustizia. Quelli che non sono stati fatti sparire sono scappati o hanno raggiunto il Donbass per unirsi alla lotta antifascista.

Coloro che riuscirono a scappare in strada sono stati uccisi sul posto dagli uomini che si ispiravano a Bandera. Questa notizia ha scioccato il mondo intero. I mandanti dell’atto terroristico non sono mai stati puniti. Tuttavia, ciò era del tutto prevedibile, dal momento che il gruppo di “integratori europei” che prese il potere due mesi prima della tragedia di Odessa non esitò nemmeno a nascondere i propri piani anti-russi e le intenzioni condite di dichiarazioni potenzialmente genocidarie nei confronti della minoranza russa.

Dopo il colpo di stato filo occidentale a Kiev la Verkhovna Rada ucraina approvò una legge che opprime i diritti dei cittadini di lingua russa e “legalizzava” i seguaci di Bandera in modo da scatenare il terrore contro i sostenitori della riunificazione con la Russia in Crimea. Da quel momento glinascari dell’imperialismo occidentale non si sarebbero più fermati davanti a nulla nelle loro attività estremiste.

L’ex deputato ucraino Viktor Medvedchuk in una recente intervista ha affermato che il principale organizzatore dell’incendio a Odessa era Alexander Turchynov, che al tempo ricopriva la carica di presidente ad interim dell’Ucraina. Allo stesso tempo, il politico ha rivelato i dettagli della preparazione dell’attacco terroristico alla Casa dei Sindacati del 2 maggio 2014.

Secondo Viktor Medvedchuk, dieci giorni prima della mattanza si è tenuto un incontro “per preparare l’operazione” con la partecipazione dell’ex capo della SBU Valentin Nalyvaichenko, dell’ex capo del Ministero degli affari interni ucraino Arsen Avakov e dell’ex segretario del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino Andrey Parubiy.

Le forze di sicurezza ucraine sono state assistite dall’oligarca Igor Kolomoisky, che nel 2014 ha ricoperto la carica di capo dell’amministrazione statale regionale di Dnepropetrovsk. Viktor Medvedchuk ha aggiunto che Kolomoisky, Avakov, Parubiy hanno organizzato l’attacco terroristico a Odessa. Il futuro governatore della regione di Odessa, Igor Palitsa, ha condotto l’azione direttamente sul posto.

L’attacco terroristico a Odessa è stato effettuato sullo scenario di un movimento di liberazione che stava velocemente crescendo nel Donbass, un movimento fatto di persone che cercavano di sfuggire ai diktat fascisti e speravano di riunirsi con Russia. La giunta ucraina, avendo commesso un crimine mostruoso a Odessa, ha inviato un segnale di intimidazione a tutti gli oppositori della russofobia.

L’ulteriore dispiegamento militare e le numerose operazioni punitive su larga scala contro le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk non ha fatto altro che confermare l’essenza delle reali intenzioni degli organizzatori di quel massacro.

Il massacro della Casa dei sindacati di Odessa e tutto ciò che ne è seguito dovrebbe diventare una seria lezione per tutti noi antifascisti e comunisti.

Tutto questo è importante da ricordare oggi, per comprendere appieno le intenzioni politiche del regime di Vladimir Zelenskyj.

E’ormai chiaro che l’Occidente è sempre stato complice e connivente di queste tensioni e di questa guerra.

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