I comunisti dopo le elezioni amministrative in Russia e il rapporto con i comunisti italiani

Intervista esclusiva per il sito del PCI a Maria Vladimirovna Drobot, segretaria del CC del PC della Federazione russa

 

a cura di Stojan Spetic, Comitato Centrale PCI e Dipartimento Esteri 

 

Come giudichi i recenti risultati elettorali?

Il 9 settembre si sono svolte elezioni amministrative in Russia. Si è trattato di eleggere i capi di 22 regioni, i membri di 16 consigli regiona,i e 12 consigli cittadini, quattro sindaci di città capoluogo e 7 deputati della Duma di stato. Sono stati chiamati alle urne 63 milioni di elettori, cioè più della metà degli elettori della Russia intera. In seguito a queste elezioni sono stati distribuiti 31 mila mandati di diverso livello.

Per noi comunisti queste elezioni sono state un grande successo. Nelle elezioni suppletive per il parlamento nazionale il PCFR ha vinto nella circoscrizione n.165 eleggendo la leader dei comunisti di Saratov, la compagna Olga Alimova.

Nell’elezione di deputati regionali il PCFR ha vinto in tre parlamenti su 16. Nella regione di Irkutsk il PCFR ha ottenuto il 34% di voti, mentre il partito di governo “Russia unita” ne ha preso il 28%. Nella Hakasija abbiamo ottenuto il 31% mentre Russia unita si è attestata sul 25%. Nella regione di Uljanovsk i comunisti sono al 36%, il partito di governo ne ha due di meno.

Il nostro partito ha partecipato alle elezioni dei capi di 17 regioni su 22. Abbiamo conquistato una posizione nel primo turno in un caso, in altri due si va al ballottaggio.

Nella regione di Orel il candidato comunista Andrej Klickov di 39 anni è stato eletto governatore con il 84% di consensi. Il compagno Valentin Konovalov, trentenne leader dei comunisti della repubblica autonoma di Hakasija, ha ottenuto al primo turno il 45% dei voti contro i 32% del governatore uscente Zimina. Il secondo turno si terrà l’11 novembre. Nella regione del Primorje (capitale Vladivostok) il compagno 37enne Andrej Iscenko ha di fattto vinto il secondo turno elettorale conquistando il 52%  di voti ma le elezioni sono state annullate per i brogli effettuati dai sostenitori del governatore uscente Tarasenko e le elezioni verranno ripetute.

In tutto alle elezioni per i consigli legislativi delle regioni nelle circoscrizioni elettorali sono stati eletti 59 deputati del PCFR cioè ben al di più di quanti ne abbiano eletti i liberaldemocratici, “Russia giusta” ed altri partiti messi tutti insieme. Tolta ovviamente Russia unita, il partito di governo.

Nei capoluoghi di regione sono stati eletti nei consigli ben 24 comunisti.

Ecco un caso che potrà interessare i compagni italiani. Nella città di Togliatti, intitolato al segretario del PCI compagno Palmiro Togliatti, nelle elezioni per il consiglio cittadino il PCFR ha ottenuto il 35,52% di voti contro il 28,25% del partito di governo Russia unita. Su 17 collegi elettorali il PCFR ne ha conquistati 16! E’ una vittoria esaltante.

Noi giudichiamo che quest’ultima campagna elettorale sia un punto di svolta. Essa si è svolta nelle condizioni di una pesante crisi finanziaria ed economica mentre il governo promuoveva la sua riforma pensionistica che la popolazione del paese respinge decisamente.

Noi ci siamo presentati con una squadra di candidati unita che ha utilizzato, durante la campagna elettorale, il nostro programma “Dieci passi verso una vita dignitosa” ottenendo un generale consenso.

Bisogna tener conto che il partito di governo “Russia unita” ha utilizzato nella sua campagna le proprie posizioni di potere ed altri giochi sporchi per ottenere la vittoria.

Le elezioni amministrative hanno dimostrato il crescente sostegno popolare al PCFR il che non è un caso. La gente capisce perfettamente la politica del partito e la sostiene. I risultati elettorali stanno li a dimostrare il fatto che siamo riusciti a migliorare le proprie posizioni praticamente dappertutto.

In quale misura la battaglia contro la riforma pensionistica ha influito sui risultati elettorali?

Il PCFR contrasta sin dall’inizio ogni tentativo di aumentare l’età pensionabile. Perciò abbiamo organizzato la protesta, manifestazioni popolari e di piazza, picchetti davanti al parlamento mentre si svolgeva la nostra battaglia sfruttando ogni risorsa giuridica ivi compresa la proposta di un referendum.

Se e quando tutte le vie di lotta saranno esaurite noi ci rivolgeremo anche alla Corte costituzionale chiedendo di rispettare il principio che vieta di attuare norme che peggiorino la situazione dei cittadini e dei loro diritti.

In questo senso i risultati elettorali di settembre sono anche la conseguenza della riforma pensionistica poiché hanno dimostrato l’autorità e la credibilità del PCFR quando si presenta con un programma di contrasto alla crisi e l’alternativa di un socialismo rinnovato. Noi abbiamo ringraziato i nostri elettori per il loro consenso maturo e responsabile.

Putin parla di elezioni oneste. E’ vero?

Attualmente in Russia si può parlare di elezioni oneste, ma solo in parte. I nostri candidati nella campagna elettorale non corrono in condizioni di parità sia per quel che concerne la raccolta di fondi, il reclutamento di attivisti per la raccolta delle firme nonché la scarsa obbiettività dei mezzi di informazione nel raccontare gli argomenti principali della campagna. Ci sono inoltre problemi che concernono la trasparenza delle procedure elettorali e nel conteggio dei voti.

Il partito di governo ed i suoi rappresentanti a tutti i livelli si ritrovano in condizioni molto più confortevoli rispetto a noi, rappresentanti dell’opposizione. E da molto tempo che si discute dell’indispensabile cambiamento del cosiddetto “filtro municipale” che rappresenta nei fatti un metodo di pressione amministrativa sui candidati a responsabilità elettorali.  Il potere cerca di non affrontare questo problema perché comprende bene che nelle condizioni in cui il rating del partito di governo è in caduta libera le possibilità dei suoi candidati che in partenza non sono forti vengono di fatto annullate di fronte a candidati forti dell’opposizione. Insomma, la Russia ha veramente bisogno di elezioni oneste. Ma devono essere veramente oneste.

Alle elezioni amministrative sono comparsi anche falsi partiti comunisti. Hanno prodotto danni?

Alle recenti elezioni regionali si sono presentati in due. Si tratta di cosiddetti “partiti spoiler”. In primo luogo i “Comunisti della Russia” che a suo tempo si sono scissi dal PCFR. Si tratta di un partito piccolo di cui nessuno ha sentito finora parlare. Infatti non ha particolari attività nei territori. Il suo compito principale è lottare contro il nostro partito, specie in periodo elettorale, confondendo i cittadini ed attirando i nostri elettori. Alle elezioni regionali questi falsi comunisti hanno ottenuto due mandati cui vanno aggiunti anche dei consiglieri comunali.

Poi c’è Il Partito comunista della giustizia sociale che in russo corrisponde all’abbreviatura PCUS (KPSS). Anch’esso cerca di raccogliere dei voti di elettori del nostro partito.  Così è successo nella regione di Vladimir che grazie al candidato di questo “fake PC” è stata respinta ed annullata la candidatura del nostro compagno Maksim Scevcenko, membro del Fronte di sinistra non essendo riuscito a raccogliere le necessarie firme di consiglieri comunali che avevano erroneamente sostenuto il candidato del “PCUS”.

Un noto commentatore politico russo, Andrej Bogdanov, che dieci anni fa partecipò alle elezioni presidenziali per i liberali ha riconosciuto sinceramente che sia i Comunisti della Russia che il PCUS rappresentano suoi “progetti” che ora vorrebbe unire per rafforzarne gli effetti deleteri. Di fatto loro non lottano contro il potere di Russia unita ma contro di noi, comunisti veri. E spesso danno una mano al partito di governo.

Hai partecipato quest’estate al congresso del PCI ad Orvieto. Quali sono state le tue impressioni?

Per me è stato un grande onore rappresentare il PCFR a questo congresso e portare ai partecipanti il nostro saluto. E di grande valore simbolico il fatto che il partito sia tornato alla propria denominazione originale che ha conservato nella sua storia ed in particolare durante la lotta al fascismo. In Russia abbiamo capito quanto sia dannosa la frammentazione dei comunisti in molti partiti. Così si scinde il movimento comunista, polverizzando i voti dei cittadini che vengono confusi ed ingannati permettendo così la vittoria dei partiti borghesi. Comprendendo che il sistema politico italiano è caratterizzato da una grande varietà di partiti e la formazione di coalizioni elettorali noi vedremmo con piacere l’unità del movimento dei comunisti in Italia che lo renda forte e influente. Solo così sarà possibile raccogliere le sfide del potere borghese e l’avanzata delle destre in seguito alla crescente migrazione dai paesi del Medio oriente e dall’Africa. La forza dei comunisti si chiama unità.

 

 

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