GOLPE IN VENEZUELA, RUSSIA, CINA, UE E GOVERNO ITALIANO

di Fosco Giannini, Responsabile Dipartimento Esteri PCI

Analisi concreta della situazione concreta: i fatti che si vanno determinando, uno dopo l’altro, in questi ultimi giorni in relazione alla questione del Venezuela, si trasformano, per la loro dura oggettività, in una chiave di lettura generale del quadro internazionale, delle sue dinamiche profonde e della natura politica e storica delle forze mondiali in campo.

Lo scorso 26 gennaio, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli USA presentano una Risoluzione sul Venezuela che chiede “Pieno sostegno” all’Assemblea Nazionale capeggiata da Juan Guaidò, autoproclamatosi Presidente del Venezuela contro Maduro. Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza si apre uno scontro durissimo tra il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e l’Ambasciatore russo inviato alle Nazioni Unite, Vassilj Nebenzia. Pompeo chiede, a nome di Trump, che l’ONU riconosca Juan Guaidò quale nuovo e legittimo Presidente del Venezuela; Nebenzia risponde che l’autoproclamazione di Guaidò è un vero e proprio colpo di Stato contro il legittimo Presidente Maduro e che gli USA hanno appoggiato e appoggiano questo golpe. Infine, la Russia e la Cina respingono di fatto la Risoluzione degli USA, che per ora diviene un “documento sepolto”.

Dall’esito di questa prima battaglia all’ONU sulla questione Venezuela, una prima e legittima domanda (la cui risposta, per i comunisti, le forze antimperialiste e rivoluzionarie mondiali è scontata): la diga antimperialista che la Russia e la Cina hanno alzato all’ONU contro la linea filo golpista di Trump rivela forse il motivo di fondo per il quale gli USA e la NATO spostano le loro postazioni militari, le loro Basi verso i confini russi e cinesi? Ci dice il motivo per cui gli USA, la NATO (e l’Ue) si avvalgono del servizi assassini delle truppe nazifasciste in Ucraina contro la Russia? Ci rivelano i motivi per cui gli USA, la NATO e il governo a trazione nazifascista di Kiev attaccano continuamente il Donbass? Ci rivela il motivo concreto per cui gli USA, la NATO (e l’Ue) si ostinano a non riconoscere la legittimità del referendum col quale il popolo della Crimea ha deciso, democraticamente, di non voler essere più legato all’Ucraina nazifascista e filo americana e di tornare ad essere a fianco della Russia? Ci dicono il motivo per cui l’intervento USA in Afghanistan (dove vengono collocate Basi USA e NATO militarmente dirette contro Russia e Cina) dura da quasi vent’anni e sembra non finire mai?

La diga antimperialista eretta da Russia e Cina lo scorso 26 gennaio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Risoluzione USA diretta a costruire una legittimazione ONU per il tentativo di golpe portato avanti dalla coppia Trump-Guaidò in Venezuela, ci dice il motivo per cui la flotta militare USA rafforza la propria presenza nei Mari della Cina del Sud e nei porti delle Filippine? Ci dice il motivo per cui Trump rompe l’accordo Russia-USA sulla limitazione delle bombe nucleari in Europa, rilanciando, in accordo con l’Ue, un nuovo progetto di riarmo nucleare USA in Europa, in senso essenzialmente anti russo? Il blocco della Risoluzione USA sul Venezuela da parte della Russia e della Cina ci rivela i motivi di fondo dell’aggressività USA contro la Corea del Nord, l’assurda pretesa da parte di Trump che sia solo la Corea del Nord a dismettere il proprio arsenale nucleare ( militarmente significativo ma assolutamente e oggettivamente difensivo) a fronte della sempre più aggressiva presenza militare USA e NATO su tutti i fronti euro-asiatici, compreso il fronte sud coreano? Ci rivela il motivo di fondo delle sanzioni economiche che gli USA lanciano contro la Russia e che impongono all’Ue di lanciare contro Mosca? Ci rivela il motivo di fondo della grande lotta economica e “doganale” che gli USA hanno lanciato contro la Cina? Ci rivela il motivo di fondo della vera e propria guerra politica e ideologica che gli USA lanciano contro la Nuova Via della Seta? Ci dicono il motivo del rafforzamento ( quotidiano e segreto) delle Basi USA e NATO in Italia, del rafforzamento degli apparati nucleari militari USA e NATO nel nostro Paese, con la firma dell’attuale governo italiano giallo-verde?

I comunisti, le forze antimperialiste e i popoli in lotta contro il neocolonialismo occidentale, conoscono bene queste ragioni di fondo: gli USA, temendo, a ragione, il declino storico della loro potenza imperialista e temendo sia il grande ruolo mondiale della Cina che il recuperato ruolo internazionale della Russia in senso antimperialista, acutizzano la loro spinta militare contro Mosca e Pechino, non escludendo affatto una prima guerra contro la Russia.

E’ questa dinamica concreta che viene rivelata, che erompe come un  geyser politico dallo scontro Pompeo-Nebenzia al Consiglio delle Nazioni Unite e dalla lotta che Russia e Cina hanno condotto, il 26 gennaio scorso, in quella stessa sede, sul Venezuela.

Ma questi giorni convulsi che seguono il tentativo di golpe condotto a Caracas dal fantoccio americano Guaidò rivelano anche altre dinamiche, europee ed italiane.

Poche ore dopo l’auto elezione di Guaidò quale nuovo Presidente del Venezuela, gli esponenti di spicco dell’Ue ( l’Alta Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Federica Mogherini; il Presidente del Consiglio dell’Ue, Donald Tusk e lo stesso Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani) schierarono immediatamente l’Ue a fianco di Guaidò, riconoscendo come legittimo il suo atto golpista e, insieme, subordinando servilmente l’Ue agli ordini degli USA.

Ma in queste ultime ore è la stessa Ue politica a collocarsi a fianco del golpe venezuelano e a fianco degli USA: l’asse franco-tedesco-spagnolo, attraverso la linea dettata dalla Merkel, da Macron e da Sanchez – vorrebbe violentemente imporre (senza discussione, senza nemmeno vie di mezzo) al Venezuela di andare alle elezioni “entro otto giorni”! Partecipando così oggettivamente, da protagonisti attivi, al golpe di Guaidò, trasformando così la stessa Ue in un  soggetto golpista. E c’è ancora qualche frangia politica, anche nella sinistra di classe, persino tra i comunisti, a non voler capire la natura imperialista di questa Ue!

E questi giorni difficili, in cui il Venezuela è al centro delle cose, hanno la forza di disvelare anche la natura politica del governo italiano, la natura politica delle due forze governative. La Lega di Salvini ha scelto: sta, senza sorprese per chi conosce la sua vera identità, con gli USA e il golpe venezuelano, confermando così tre questioni essenziali: che la critica leghista all’Ue è solo di facciata; che la supposta “amicizia” tra la Lega e Putin (amicizia supposta, che infatti crolla immediatamente sia di fronte alle sanzioni economiche USA-Ue contro la Russia – che Salvini accetta supinamente- sia di fronte ai diktat dell’amiko amerikano Trump sul Venezuela) non era il segno di una collocazione internazionale antimperialista della Lega, ma solo il segno di interessi leghisti transitori; che la spinta reazionaria e razzista della Lega non è solo dettata da interessi elettorali, ma è anche speculare alla sua natura filo imperialista ed essenzialmente liberista e, in Italia, filo confindustriale.

Poi c’è l’altro partner di governo, il M5S. Sul caso Venezuela, quasi su come ogni altra questione, i “grillini” ( o ex “grillini”, dato che Beppe Grillo sembra quasi all’opposizione di Di Maio?) appaiono avere una linea ben diversa da quella leghista. E sul Venezuela sappiamo che la linea del M5S era di pieno sostegno a Maduro. E’ quasi certo che questa linea, tra il corpo grande del M5S, non sia cambiata (tant’è che anche in queste ora esponenti del M5S prendono, isolatamente, posizioni contrarie al golpe di Guaidò) ma ora, per ragioni di “tenuta governativa” sembra prevalere, sul golpe venezuelano, un terribile e paralizzante silenzio “grillino”. Una contraddizione, questa del M5S, che dovrebbe fortemente interessare le forze comuniste, di sinistra, di classe, che dovrebbero lottare, impegnarsi politicamente, per far esplodere le contraddizioni interne al partito di Di Maio al fine di sganciarlo dalla Lega e ricollocarlo su terreni antimperialisti, anti Ue e anticapitalisti. O tutto il M5S o la sua (probabilmente ancora grande) parte più avanzata.

All’interno del caso Venezuela, in  Italia, ci sarebbe da considerare anche la linea del PD. Ma dobbiamo parlarne? C’è forse qualche novità nella subordinazione totale del PD e del suo segretario in pectore Zingaretti ai voleri degli USA, dell’Ue e, ora, dei golpisti venezuelani? Nessuna novità: il PD è ancora e sempre il referente italiano più ossequioso e affidabile per gli USA, la NATO, l’Ue e, ora, anche per i golpisti venezuelani. Il PD avrebbe bisogno di una forte virata a sinistra, per poter riemergere e riconquistare un ruolo, quantomeno socialdemocratico. Ma queste sue posizioni genuflesse alle politiche imperialiste USA e alle politiche filoamericane, liberiste e monetariste dell’Ue confermano il famoso dettato filosofico: dio acceca chi non vuole vedere.

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