A cura della Federazione PCI Roma
Il 17 Gennaio c.a., a Roma, presso la “Sallustiana Art Today” in Via Sallustiana 27, si è tenuta, in anteprima, la presentazione del libro “La Cina della Nuova Era – Viaggio nel 19° Congresso del Partito Comunista Cinese”,edito da “La Città del Sole”.
Il libro è stato curato da Fosco Giannini (Responsabile del Dipartimento Esteri del PCI) e Francesco Maringio’ (Coordinatore del Dipartimento Esteri del PCI). Alla presentazione sono stati invitati la Dottoressa Zheng Xuan, Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, Andrea Catone (storico del movimento operaio e direttore della rivista “Marx 21”), Bruno Steri (Segreteria Nazionale PCI),oltre a Francesco Maringiò.
Dopo l’avvio della presentazione, coordinata da Cristina Cirillo (Segretaria della Federazione di Roma del PCI), il compagno Oreste Della Posta (Segretario Regione Lazio PCI) ha aperto gli interventi, ringraziando per la loro presenza gli ospiti ed in particolar modo il Ministro Consigliere Xuan e sottolineando l’importanza dell’evento, nell’ambito delle ottime relazioni che intercorrono tra il nostro Partito ed il Partito Comunista Cinese. Al Ministro Consigliere sono state date in dono le bandiere del PCI e della FGCI.
Il primo relatore è stato Francesco Maringiò, che ha fornito una esauriente descrizione del libro, indicandone l’obiettivo (analizzare e comprendere le conquiste cinesi, partendo dalla situazione politica e tenendo quale spina dorsale della narrazione, la relazione del Segretario Generale Xi Jinpingal 19° Congresso Nazionale del PCC) e quindi la struttura.
La Prefazione del libro porta la firma dell’Ambasciatore in Italia della Repubblica Popolare Cinese, S.E. Li Ruiyu ed il contributo introduttivo, quella del compianto Prof. Domenico Losurdo. Nei 9 capitoli in cui si articola il libro, altrettanti autori presentano ed approfondiscono temi tesi a fornire la diversa lettura odierna delle relazioni internazionali di interconnessione Oriente/Occidenteda parte della Cina (es: il progetto“Belt & Road”) e la diversa chiave di costruzione delle stesse relazioni, basata sulla collaborazione e non sulla competizione (vedi politiche USA).
A seguire, ha preso la parola il Ministro Consigliere Zheng Xuan, che ha iniziato parlando del rapporto finale del 19° Congresso Nazionale del PCC, che indica le posizioni del Partito riguardo all’Economia, alla Politica, alla Società e sottolineando come la conoscenza reciproca tra i Paesi non possa che favorire gli scambi in positivo.
Sono evidenti i risultati degli ultimi 5 anni di riforme e costruzione del “Socialismo dai caratteri cinesi”: Xi Jinping ha definito e progettato linee strategiche su 17 settori (Economia, Istruzione, Politica, Scienza, Diritto, Esteri, Partito, etc.), fondendo principi di marxismo con la pratica cinese. In questi anni il PIL è cresciuto del 9,5% ed il reddito dei cinesi è passato da 160 $ a 8.800 $ pro capite. Sono stati sollevati dalla povertà oltre 740 milioni di abitanti.
Quella che è stata definita “La Nuova Era Cinese” durerà fino al 2050: entro il 2020 se ne completerà la creazione, entro il 2035 ci sarà la modernizzazione del Socialismo ed entro il 2050 si compirà la costruzione della potenza Socialista moderna, basata su Armonia, Bellezza, Democrazia, attraverso una riorganizzazione politica sull’Economia, la Cultura, il Partito, la Società, l’Ecologia, etc., e con una sempre maggior apertura ai mercati internazionali.
Andrea Catone ha evidenziato i meriti del Partito Comunista Cinese che, con i suoi 90 milioni di iscritti ed un forte dibattito interno, ha sempre mostrato una grande capacità di sintesi nella definizione della sua linea politica. I cambiamenti della Cina, dalla politica di Deng Xiaoping a quella attuale di Xi Jinping, rappresentano il più grande esempio di trasformazione politico-economica mai registrata nella storia: molto merito di questo va assegnato alle grandi figure cinesi ed al grande PCC.
Ha sottolineato anche l’importanza della diffusione del marxismo tra le nuove generazioni, che non hanno vissuto le asperità della lotta di liberazione e della costruzione del sistema socialista e che quindi ora si rivolgono direttamente alle radici ed alle fonti originali.
La Cina ha studiato e sta studiando a fondo le cause della caduta del sistema Sovietico (dove è venuta meno la centralità del ruolo del gruppo dirigente sovietico), così come presta grande attenzione a tutta la storia del movimento operaio internazionale. Inoltre dedica spazio allo studio delle tematiche ambientaliste avanzate, allargate (a differenza degli USA di Trump).
Bruno Steri, della Segreteria del PCI, ha concluso la serie degli interventi, sottolineando l’importanza dell’iniziativa editoriale comune, che rafforza le relazioni tra i nostri due Partiti.
Ha inoltre sottolineato la specificità della fase (La Nuova Era) attraversata dalla Cina, che i compagni cinesi definiscono come “La via Cinese al Socialismo, un passaggio, cha bada più alla Qualità che alla Quantità” e che, pur aprendo a relazioni con paesi capitalisti, nulla ha a che vedere con quel sistema economico-politico. La Cina testimonia che, dopo il crollo del sistema sovietico, il “Mercato” non è l’unica opzione: in Cina, l’Economia è saldamente nelle mani dello Stato. I Cinesi offrono la loro esperienza a chi vuole accoglierla. Noi, come PCI, vogliamo anche affermare un principio fondamentale, che condividiamo totalmente con i Compagni del PCC: non vogliamo la guerra, vogliamo la pace, ed il tempo lavora per noi.
L’attenta partecipazione degli ospiti in sala ed alcune domande rivolte ai relatori a termine incontro (sulle relazioni internazionali della Cina, sull’iniziativa “Belt & Road” e sui rapporti Cina – USA), hanno infine confermato l’interesse che il tema ricopre presso i cittadini ed i lettori.
Roma, 7 Febbraio 2019