di Francesco Valerio della Croce, segreteria nazionale Pci
La notizia recente di un accordo intercorso tra combattenti curdi e Federazione Russa per consentire alle forze armate della Repubblica Araba di Siria, guidata dal presidente Assad, di raggiungere le località di Manbij e Ayn Arab della Siria e difendere così il proprio territorio dall’avanzata turca rappresenta un fatto politico, oltre che strettamente militare, importante e che va nella direzione più auspicabile per le sorti della situazione terribile generata dall’aggressione imperialista della Turchia contro l’integrità territoriale siriana e di sterminio, in primo luogo, del popolo curdo.
Uno schieramento siffatto contribuisce in misura significativa a svelare a tutta l’opinione pubblica le reali intenzioni dell’aggressione turca e di anni di guerra imperialista condotta dall’imperialismo Usa e suoi alleati regionali: distruggere la sovranità, l’integrità territoriale degli Stati e decimare i popoli scomodi – perchè indisponibili a genuflettersi all’unipolarismo USA – ai padroni del mondo statunitensi. La convergenza delle forze in campo, che da anni hanno combattuto le milizia dello Stato Islamico, nella difesa dell’unità della Siria e delle sue prerogative sovrane contro ogni pretesa imperiale può rappresentare la premessa politica per difendere i popoli e scongiurare un massacro.
A partire dall’impegno internazionalista nella difesa e nel consolidamento di questa prospettiva di fronte comune, è dovere degli antimperialisti e degli internazionalisti oggi mobilitarsi e portare ovunque la bandiera del No alla guerra imperialista e della denuncia delle responsabilità del sistema di guerra Nato. La parola d’ordine per i comunisti e per la mobilitazione antimperialista non può che essere, ancora una volta, il No alla guerra imperialista, no al massacro dei popoli in Medio Oriente, a difesa della sovranità e dell’integrità territoriale della Siria.