Inaccettabile che continui la produzione di armi mentre infuria l’epidemia.

di Luca Cangemi, Segreteria Nazionale PCI

Il decreto del governo sulla chiusura delle attività produttive di fronte all’aggravarsi dell’epidemia è pesantemente segnato dalla posizione criminale della Confindustria. Giustamente, in queste ore lavoratori e lavoratrici stanno promuovendo mobilitazioni e scioperi.

In questo quadro particolarmente offensiva e grave è il fatto che si dichiari che debba andare avanti la produzione della difesa e dell’aerospazio. Cioè si continuano a fabbricare armi.

Migliaia di lavoratori e lavoratrici (e le loro famiglie) vengono quindi esposti a spaventosi rischi per non intaccare i profitti dei venditori di strumenti di morte. Appare incredibile come non si colga il terribile dato simbolico e morale (oltre a quello, pesantissimo, sanitario e sociale) di una decisione di questo genere, in questo momento così grave per il nostro paese e per l’umanità.

In ogni forma deve alzarsi una grande protesta, perché questa vergogna venga impedita

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