Grup Yorum – Fermiamo l’orrore! Lettera aperta di PCI e FP all’Ambasciatore di Turchia a Roma

Il Partito Comunista Italiano e Fronte Popolare hanno inviato oggi una lettera all’Ambasciatore della Repubblica di Turchia a Roma. Ne riportiamo a seguire il testo.

Alla c.a. di S.E. Murat Salim Esenli Ambasciatore della Repubblica di Turchia presso la Repubblica italiana

Oggetto: Protesta a fronte del decesso dei cittadini turchi Helin Bölek, Mustafa Koçak e İbrahim Gökçek

Eccellenza,

a nome del Partito Comunista Italiano e di Fronte Popolare, organizzazioni politiche italiane impegnate con fermezza a sostegno delle lotte dei popoli per la libertà, la giustizia sociale e un’autentica democrazia, con la presente siamo a esprimerLe il nostro orrore e lo sdegno per la morte dei cittadini turchi Helin Bölek, Mustafa Koçak e İbrahim Gökçek, due dei quali componenti del complesso musicale Grup Yorum, deceduti nelle ultime settimane a causa delle conseguenze di un prolungato sciopero della fame.

I tre hanno intrapreso la loro protesta, portandola avanti fino alle estreme conseguenze, in difesa della libertà di espressione e di pensiero e per rivendicare le garanzie legali necessarie alla propria difesa. In particolare, il collettivo musicale del Grup Yorum è stato a più riprese perseguitato dalle autorità del Vostro Paese sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1985. Negli ultimi anni, numerosi sono stati i componenti del gruppo incarcerati con accuse di “terrorismo” corroborate soltanto da testimonianze, sul cui ottenimento grava il sospetto del mancato rispetto dei diritti umani fondamentali. Riteniamo le pesanti condanne inflitte, che includono l’ergastolo, frutto di iter processuali carenti delle garanzie indispensabili per conformare un procedimento giudiziario ai criteri minimi universalmente riconosciuti del giusto processo.

Le morti di Helin Bölek, Mustafa Koçak e İbrahim Gökçek si assommano al grave bilancio della brutalità e dell’autoritarismo esercitati dal Vostro Governo contro le comunità che abitano il territorio dello Stato turco, così come contro oppositori politici e militanti della causa della giustizia sociale, della solidarietà e dei diritti umani. Esse esprimono una netta e radicale condanna della politica del presidente Erdoğan, d’altro canto a più riprese al centro di gravi controversie per lo sprezzo delle norme del dritto internazionale, come avvenuto nei casi degli interventi armati turchi nei territori della Siria e della Libia.

Riguardo al Grup Yorum, riteniamo assolutamente insufficiente l’apertura delle Vostre autorità governative all’organizzazione di un concerto nella data del 3 luglio prossimo. Non è in alcun modo tollerabile, per nessuno di coloro che in tutto il mondo si battono per la giustizia e la dignità umana, assistere passivamente alla negazione radicale di libertà cui questa formazione musicale è sottoposta.

Esigiamo pertanto la fine delle carcerazioni e la piena libertà d’espressione per il Grup Yorum e i suoi componenti, così come la fine della repressione del dissenso esercitata dal Vostro governo.

Rinnovando la nostra solidarietà a quanti ancora proseguono, con le stesse modalità di Helin, Mustafa e İbrahim, la loro irrinunciabile battaglia, ci schieriamo una volta di più al fianco delle forze di opposizione che, in tutto il territorio dello Stato turco, organizzano la resistenza contro l’autoritarismo governativo.

La Turchia è una nazione dal grande passato e dalla straordinaria cultura, al cui popolo rivolgiamo l’espressione del nostro rispetto e della nostra solidarietà internazionalista. Proprio in virtù di questi sentimenti, valuteremo tutte le forme legali d’iniziativa percorribili per essere concretamente al fianco del Grup Yorum,  e con esso delle forze della sinistra e comuniste attive nel Vostro Paese, nella lotta per superare la lugubre parentesi storica rappresentata dal governo Erdoğan. Riteniamo nostra responsabilità denunciare lo sprezzo delle più basilari istanze di umanità manifestato, anche in questa occasione, dal governo di uno Stato che è a tutti gli effetti membro del Consiglio d’Europa e coopereremo pertanto a ogni iniziativa per far pressione sulle istituzioni sovranazionali della nostra regione geografica, affinché smettano di tacere di fronte alla brutalità e al sopruso.

Certi che Ella vorrà trasmettere il contenuto della presente alle autorità del Suo Paese, Le porgiamo

Distinti saluti,

Mauro ALBORESI – Segretario Nazionale del Partito Comunista Italiano

Alessio ARENA – Segretario Centrale di Fronte Popolare

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