di Mauro Alboresi, Segretario Nazionale PCI
La destra italiana, dopo avere disconosciuto il senso e la portata del 25 Aprile, festa della Liberazione del Paese dalla barbarie nazi fascista, in ultimo proponendo con Fratelli d’Italia la sua trasformazione in giornata della memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus, va all’assalto
del 2 Giugno, festa della Repubblica, promuovendo assieme alla Lega, altra sua espressione, manifestazioni di piazza contro la gestione della crisi sanitaria, economica e sociale in atto da parte del governo Conte.
Ciò dice tanto del senso dello Stato e delle Istituzioni che essa esprime, della natura politica che gli è propria, ed il fatto che a tali manifestazioni saranno presenti, come anticipato, soggetti organizzati afferenti ad un variegato mondo manifestamente e sostanzialmente xenofobo, razzista, fascista, in
più d’un caso dichiaratamente eversivo, senza che ciò rappresenti per essa un problema, un qualcosa da cui prendere le distanze, ne è la conferma.
E’ un dato di fatto che la destra italiana soffia sul fuoco, invoca la piazza, “liscia il pelo” a quanto di peggio muove nella società italiana.
Ciò ne svela la strumentalità e contemporaneamente ne acuisce la responsabilità.
Il punto non è la legittimità della protesta e della ricerca di un’alternativa, il punto è il come, il per fare cosa, e quanto prospetta la destra italiana promuovendo un attacco sistematico alle ricorrenze che rinviano ai principi, ai valori, ai fondamenti della Repubblica Italiana, dice tanto, e quel tanto non può non preoccupare ogni sincero democratico.
I comunisti, che tanto hanno dato per la loro affermazione, sono e saranno in campo per difenderli.
Noi, il PCI, siamo all’opposizione del governo Conte, e promuovendo la massima unità possibile della sinistra di classe, ricerchiamo un’alternativa alle sue politiche, largamente riconducibili a quelle dei governi di centrodestra e di centrosinistra succedutisi alla guida del Paese in questi
lunghi anni all’insegna del liberismo, governi dei quali Fratelli d’Italia e Lega hanno fatto parte, e che portano largamente la responsabilità della situazione data.
La destra, becera e volgare che oggi si ripropone, non rappresenta un’alternativa all’altezza, tutt’altro, e noi, il PCI, siamo in campo contro il vecchio ammantato di nuovo.