di Mauro Alboresi, Segretario Nazionale PCI
Nei giorni scorsi, diversi organi di stampa e di informazione, hanno dato conto della decisione del Presidente degli USA Donald Trump di ridurre la propria presenza militare in Germania di oltre 12000 unità, oggi è di circa 35000, redistribuendola nel resto dell’Europa.
Tale decisione, criticata da esponenti di governo e da politici tedeschi, in quanto indebolirebbe uno dei pilastri chiave della NATO, per più di un osservatore si colloca in un quadro di crescenti difficoltà nei rapporti tra i due paesi, segnato, ad esempio, dalle divergenze relative alla contribuzione della Germania al bilancio dell’alleanza atlantica, dagli accordi con l’Iran sul nucleare unilateralmente disdetti dagli USA, da scelte diverse sul gasdotto proveniente dalla Russia, etc….
Dei molti militari che non rientreranno negli USA e rimarranno in Europa, circa la metà, tanti arriveranno in Italia, e secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica le destinazioni più probabili sono Aviano e Sigonella per l’aviazione, Vicenza per l’esercito.
Lorenzo Guerini, Ministro della Difesa italiano, si è limitato a sottolineare la necessità di una stretta relazione tra i diversi paesi coinvolti, in ambito NATO, al fine di governare un processo che richiederà tempo ed ingenti risorse economiche. Noi andiamo oltre!
Ad oggi i militari statunitensi presenti in Italia sono circa 13000, suddivisi nelle molteplici basi presenti, 59, ivi comprese quelle NATO.
Una presenza davvero rilevante, parte di quella che si registra nel mondo, ove gli USA contano centinaia di migliaia di uomini dislocati in 686 basi in 74 diversi paesi, con il loro corollario di armi di distruzione di massa.
Gli accordi che disciplinano tale presenza contemplano clausole che impongono oneri rilevanti a carico dei paesi ospitanti, e per l’Italia si tratta di diverse centinaia di milioni di euro all’anno.
Con tali basi gli USA espandono la propria influenza sui diversi paesi, ne condizionano le politiche, esercitano il proprio controllo sul mondo.
Noi siamo d’accordo con le parole di Jules Dufour, alto funzionario canadese per le Nazioni Unite, “Gli USA considerano la superficie terrestre come un terreno da conquistare, da occupare e da sfruttare”.
Noi siamo contro le politiche neo imperialiste, neo colonialiste, siamo per la pace, e per questo diciamo fuori i militari USA dall’Italia, fuori l’Italia dalla NATO!