ANCORA SOSPENSIONI PER CHI DENUNCIA PROBLEMI SUGLI IMPIANTI. NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE ARCELORMITTAL PUNISCE CHI RECLAMA SICUREZZA. MA SE IL PADRONE FA IL PADRONE, GLI ALTRI COSA FANNO?

di PCI Taranto

Un componete FIOM della RSU dell’impianto ex ILVA è stato sospeso da ArcelorMittal dopo aver evidenziato problemi di sicurezza sugli impianti di produzione. Non è la prima volta che l’azienda tenta di impedire ogni forma di denuncia in questo modo. E’ già avvenuto nei mesi passati ed è stato
da noi denunciato.

Oltre ad esprimere la nostrra ovvia solidarietà al lavoratore e rappresentante sindacale, alla FIOM ed all’intero corpo dei lavoratori ex ILVA, ci chiediamo e chiadiamo tutti: “ma se il padrone fa il
padrone, quando gli altri faranno la loro parte?”.

Cos’altro dobbiamo ancora consentire dentro e fuori le mura di quella fabbrica prima di intervenire.
Questa domanda la rivolgiamo non solo al Governo (che continua a non voler nazionalizzare), ma anche alle istituzioni locali, ai Sindacati tutti e anche ai lavoratori. In gioco ci sono i diritti di tutti così com’è in gioco la salute di tutti.
Il Partito Comunista Italiano chiede al Governo ed alle Istituzioni locali di prendere atto del fallimento di tutte le politiche fino ad ora attivate nella gestione della crisi della più grande fabbrica d’Europa e di riconoscere quale unica via d’uscita dal tunnel della crisi economica-sociale-ambientale imboccata.

Siamo nuovamente a chiamare all’unità i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini, le Organizzazioni Sindacali affinchè insieme si lotti per la difesa del lavoro, della salute e dei diritti di tutti.

SOLO UNITI SI VINCE!

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