Nella giornata di ieri, il governo di Israele, potenza nucleare, ha rivendicato l’uccisione in Iran di Mohsen Fakhrizadeh, scienziato ritenuto responsabile del progetto iraniano di dotarsi della bomba atomica.
Siamo di fronte ad un ennesimo atto di terrorismo di Stato organizzato, promosso e attuato con il pieno consenso degli USA che, in chiave anti-Iran, già si macchiarono, su ordine del presidente Trump, del feroce assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani in terra irachena.
Ciò che è evidente è come tale politica di aggressione e di disprezzo del diritto internazionale sia parte fondamentale di un piano volto ad acuire la tensione nell’area mediorientale, con tutti i risvolti e le conseguenze connesse, una politica che non trova nei media la necessaria visibilità e negli organismi internazionali la giusta riprovazione e condanna.
Una politica che conferma la visione unilaterale degli equilibri internazionali degli USA e il totale asservimento alla stessa da parte dei suoi alleati.
Siamo ancora una volta di fronte ad una logica imperiale contro la quale occorre continuare a lottare nell’interesse della pace, per un mondo nel quale prevalga la ragione e non la forza.