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A cura del PCI sezione di Ancona

La sezione β€œTina Modotti” del PCI continua ad impegnarsi in favore della pace, per l’immediato cessate il fuoco a Ga7a e lo stop al genocidio, per il cessate il fuoco e il negoziato in Ucraina, e per la libertΓ  -garantita costituzionalmente – di manifestare.
Anche nella giornata di sabato compagne e compagni hanno preso parte sia alla manifestazione in Ancona con i centri sociali e le associazioni pacifiste, che ha visto un corteo di quasi un migliaio di persone sfilare da piazza Roma fino ad oltre la metΓ  del Viale della Vittoria e ritorno; sia alla manifestazione nazionale a Roma snodatasi da piazza della Repubblica ai Fori Imperiali, promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e dalla Coalizione AssisiPaceGiusta, con il sostegno della CGIL e dell’Anpi e l’adesione di numerose altre associazioni tra cui il nostro Partito.
Entrambi i cortei hanno riscontrato un notevole afflusso di cittadini organizzati e liberi partecipanti, riunendo attorno alle proprie piattaforme sia le generazioni piΓΉ giovani – come nel caso di Ancona – sia con piΓΉ ampia partecipazione di organizzazioni di massa di lavoratori come a Roma, soprattutto con la Cgil.
Numerosi e importanti sono stati anche gli interventi ai microfoni. Ad Ancona la testimonianza della tragica situazione a Gaza Γ¨ stata portata da un palestinese giunto in cittΓ  da alcune settimane, con i parenti ancora in Palestina stretti fra la morsa della fame e della sete e l’incombere dei bombardamenti.
A Roma si sono succeduti don Ciotti per Libera, Maurizio Landini per la Cgil, la cantante Fiorella Mannoia che ha denunciato la criminalizzazione dei media verso chi non si rassegna a parlare di pace.
È significativo che la frequenza delle mobilitazioni contro le stragi israeliane e per la pace in Palestina stia aumentando, con una cadenza quasi settimanale nei nostri territori come nelle maggiori cittΓ  d’Europa e in generale in tutto il mondo. Ma nonostante questa inarrestabile onda di dissenso alle decisioni del partito unico della guerra espressione di parlamenti e governi dell’Occidente collettivo, le moltitudini pacifiche e pacifiste restano invisibili nei titoli dei telegiornali e nella stampa cartacea e digitale di regime.
Ad Ancona poi il corteo passando davanti al Palazzo comunale si Γ¨ visto rifiutare l’offerta di affissione di una bandiera palestinese, non volendo evidentemente che si dia visibilitΓ  e solidarietΓ  ai perseguitati.

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