di Dario Ortolano
Alla vigilia della Giornata internazionale di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, il Vietnam conseguì la sua vittoria decisiva e finale, contro l’imperialismo internazionale, guidato dagli USA, dando un significato specifico e probante alle espressioni di internazionalismo proletario e di unità nazionale e di classe, nella lotta antimperialista internazionale, contro due imperialismi, quello francese e quello USA, che per lunghi anni, avevano esercitato sul Paese, il loro dominio neocoloniale, col più spietato sfruttamento e dominio, anche con lo strumento della occupazione militare.
Quel giorno, infatti, con l’ingresso a Saigon, successivamente denominata città di Ho Chi Minh, delle forze dell’ Esercito di Liberazione Nazionale, appoggiate dal Vietminh, terminava la lunga lotta di liberazione nazionale del Vietnam dall’imperialismo internazionale, iniziata negli anni ’30 contro il neocolonialismo francese, che era costata al popolo di quel Paese, un bagaglio tragico di sofferenze e di morte.
Una lotta guidata dai comunisti, con a capo il loro leader, Ho Chi Minh, che fin dal Trattato di Parigi, che aveva siglato la spartizione dei territori, fra le potenze vincitrici della prima guerra mondiale imperialista, aveva percepito il messaggio e l’analisi di Lenin, della Rivoluzione d’Ottobre e della Internazionale Comunista, come gli unici strumenti validi ed efficaci, per avviare la lotta di liberazione nazionale del proprio Paese, contro l’imperialismo francese, come eredità tragica della spartizione postbellica.
Da quegli anni, in poi, la posizione di Ho Chi Minh e dei comunisti vietnamiti, che intanto avevano dato vita al loro Partito, come avanguardia di tale lotta, non mutò nella convinta determinazione di unire le forze dell’intero popolo, nella lotta contro l’imperialismo, per la conquista della propria libertà, sovranità ed indipendenza nazionale.
Ed infine, ciò avvenne, quella mattina del 30 aprile 1975, a compimento di un percorso pluridecennale, che aveva visto impegnato il popolo vietnamita e la sua avanguardia, nella lotta contro due imperialismi, quello francese e quello nordamericano, fra i più potenti e spietati del mondo, con l’atto politico-militare della liberazione della capitale del regime fantoccio della occupazione USA.
Si avverava ciò che Ho Chi Minh, nel suo testamento politico precedente la sua morte, nel 1969, aveva previsto.
Quel giorno, oltreché l’intero popolo vietnamita, tutti i popoli del mondo, i giovani e gli antimperialisti, che, per lunghi anni, avevano dato vita ad un intenso e prolungato movimento di solidarietà con la lotta del Vietnam, sussultarono, in unico moto di gioia e di vittoria, consci del significato politico profondo che questa veniva ad assumere, per i destini dell’umanità intera.
Le strade del nostro Paese, nel giorno del 1 maggio, si riempirono di milioni di operai, lavoratori e lavoratrici, che esultarono, in modo corale, al grido di ” Il Vietnam ha vinto, l’Italia vincerà.”
Le cose, come sappiamo, non andarono in tal senso, nella storia del nostro Paese.
Oggi, in questa vigilia della Giornata internazionale di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, del 1 maggio, la situazione politica e sociale internazionale e nazionale, è molto diversa dal periodo in cui il Vietnam conseguì la sua vittoria.
Pesanti sconfitte sono state subite, dai Paesi socialisti e dal movimento operaio internazionale e di liberazione dei popoli dall’ imperialismo e dal neocolonialismo, e, quest’ ultimo è nuovamente all’offensiva, nel cuore dell’Europa, col rischio di trascinare l’umanità intera, in un nuovo conflitto mondiale.
Pur nella diversità profonda di situazioni e di rapporti fra gli schieramenti contrapposti, a livello internazionale, l’esempio della vittoria del Vietnam, continua ad avere un significato, storico e politico attuale, profondo, tanto da farci dire, come titolò in quel giorno ” L’ Unità “:
LA VITTORIA DEL VIETNAM, ILLUMINA IL PRIMO MAGGIO !!!