di Redazione PCI
Riprendiamo l’articolo di ieri e vi aggiorniamo sulla situazione.
Smentendo le più fosche previsioni, la corte inglese ha negato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Pur con una motivazione sostanzialmente ambigua (anche se la mancanza di sicurezza per la vita di Assange qualora fosse stato estradato la dice lunga sulle considerazioni rispetto alle condizioni carcerarie in Stati Uniti), vogliamo esprimere come PCI, la nostra soddisfazione per una decisione che riteniamo giusta e doverosa.
Siamo convinti che un’informazione libera sia quella che svela anche fatti scomodi al potere.
Nel caso di Assange una sentenza di estradizione, qualunque fosse la motivazione, avrebbe definitivamente messo a tacere la libertà di informazione.
Con questa prima sentenza si può affermare che gli USA hanno subito uno smacco e non sono riusciti a zittire definitivamente la libera informazione e la verità.
Noi comunisti abbiamo sempre lottato contro la protervia del governo statunitense che cerca di mettere a tacere non solo la persona Assange e la sua intelligenza, ma qualsiasi voce contraria alla sua pretesa di essere “padrone del mondo”.
Noi comunisti ci siamo battuti, con le nostre forze (e nonostante la nostra debolezza), perché Julian Assange potesse tornare libero e continueremo a farlo.
Oggi anche noi abbiamo vinto ma la nostra lotta non può fermarsi.