Comunicato stampa
Dichiarazione di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI e Ottavio Romano segretario regionale del PCI Friuli-Venezia Giulia.
La regione Friuli-Venezia Giulia si pone all’avanguardia della distruzione della scuola pubblica. Negli stessi giorni in cui il governo collega alla manovra finanziaria il disegno di legge per l’autonomia differenziata, si registra la decisione della commissione paritetica stato – regione di accogliere le richieste della giunta a guida leghista di ampliare significativamente le competenze in materia di istruzione del Friuli-Venezia Giulia. Questo atto costituisce un segnale politico gravissimo. È chiaro il progetto di destrutturare il sistema scolastico nazionale, colpendo il suo carattere pubblico e universale, rendendolo funzionale al sistema delle imprese e a interessi particolari.
La scuola pubblica della Costituzione può senza problemi accogliere e valorizzare le diversità , a partire da quelle linguistiche e culturali presenti nel territorio, come dimostrano esperienze consolidate, ma non è questo l’obiettivo che si persegue.
La regionalizzazione invece di ampie competenze istituzionali, didattiche, di gestione spezza il sistema nazionale dell’istruzione, impoverisce la forza culturale della scuola dando dignità a chiusure particolaristiche e operazioni di piccolo cabotaggio, colpisce l’universalità dei diritti. Lanciamo un forte allarme, inoltre, sull’attacco al contratto nazionale di lavoro in un settore tra i più grandi che passa dalla gestione regionale degli organici e sulla possibilità di nuovi favori alle scuole private.
Il PCI fa appello alle forze più avanzate del mondo della scuola, della cultura, della società per costruire un forte impegno unitario contro questa decisione, per la risoluzione dei gravi problemi della scuola del Friuli-Venezia Giulia nel quadro del sistema nazionale dell’istruzione.