Solidarietà agli studenti del Liceo Ripetta

di Dipartimento Scuola e Università FGCI

La celere che manganella gli studenti al Liceo Ripetta mostra il vero volto dello Stato. Dietro l’apparente maschera di democraticità degli scranni del Parlamento – alla quale ormai non crede più nessuno – c’è proprio questo. Gli studenti del Ripetta sono stati manganellati perché volevano raggiungere i loro compagni che stavano occupando la Scuola contro le politiche del Governo Draghi e quelle di gestione degli spazi scolastici, promosse del Ministro Bianchi. La Dirigente Scolastica, anziché tentare una mediazione con gli studenti, ha preferito ignorare questo mezzo gestendo invece la situazione attraverso il potere coercitivo esercitato dai manganelli della polizia.

Assistiamo così a un’escalation nella gestione delle crisi con forme sempre più violente da parte degli apparati dello Stato: negli ultimi anni, infatti, persino quelli che sarebbero luoghi del sapere, deputati allo studio, dove le Forze dell’Ordine non dovrebbero entrare, sono diventate oggetto di una forte militarizzazione, anche da dentro. Un processo che non riguarda solo la gestione “dell’ordine pubblico”, ma una distorsione della funzione del mondo della conoscenza sempre più subalterna a una logica aziendalistica e di militarizzazione. In questo quadro si inscrive perfettamente la gestione della situazione emergenziale da parte del Governo, atta a dare la stoccata decisiva a quanti contestano quei processi volti a garantire con sempre maggiore virulenza la svendita del patrimonio pubblico (materiale e immateriale) a privati e grandi imprese. Taluni si fingono in disaccordo sulle varie questioni di poco conto della quotidianità, ma quando poi c’è da spremere sui bilanci e fare tagli sono tutti per l’unità nazionale. Ma non sono solo gli studenti a subire questo tipo di angherie e violenze: la situazione riguarda infatti con ben maggiore gravità altri comparti, come il mondo del lavoro. Esempio di questi giorni ci viene dalla gestione delle manifestazioni organizzate dai portuali di Trieste, represse a manganellate e idranti. Situazioni separate, ma che hanno un medesimo anello di congiunzione.

La FGCI è solidale con gli studenti del Ripetta e con la studentessa molestata da un agente durante i fatti dello scorso venerdì, così come con le occupazioni che in questi giorni si moltiplicano a Roma. Alziamo barricate per i nostri diritti! Mobilitiamoci, perché l’offensiva contro chi ha deciso di resistere è appena iniziata.

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