IL PCI CHIEDE LA LIBERAZIONE DI JULIAN ASSANGE: IL CONSIGLIO COMUNALE DI CERRETO GUIDI APPROVA ALL’UNANIMITA’

PARTITO COMUNISTA ITALIANO – Sezione Empolese Valdelsa

Il Consiglio Comunale di Cerreto Guidi, nella seduta del 28 dicembre scorso, ha approvato all’unanimità l’OdG presentato dal Gruppo Consiliare del Partito Comunista Italiano in data 8 luglio 2022 sulla liberazione di Julian Assange e sul conferimento della cittadinanza onoraria di Cerreto Guidi, ma lo ha fatto emendando in maniera significativa il testo originario, cambiandone in parte la natura.

Il punto 1 è stato approvato integralmente: “Il Consiglio Comunale di Cerreto Guidi esprime solidarietà e vicinanza al giornalista australiano Julian Assange”.

Il punto 2, dove chiedevamo gli venisse conferita la cittadinanza onoraria, non è stato accettato dal Gruppo di maggioranza (PD) in quanto, secondo loro, non rientra in ciò che è previsto dal regolamento comunale di Cerreto Guidi in merito alla stessa.

Nel punto 3 chiedevamo che il Sindaco e l’Amministrazione si adoperassero affinché il Governo italiano ne chieda la liberazione.

La versione approvata è stata la seguente: “In sostegno della libertà di espressione e del libero esercizio della stampa per J.A., del riconoscimento del pieno diritto al trattamento umano e civile nello stato processuale e di detenzione e ad un equo processo per J.A., il Comune di Cerreto Guidi chiede alle Associazioni per i Diritti Umani e civili, fra le quali Amnesty International ed al Parlamento Italiano, di farsi interpreti presso le istituzioni politiche inglesi e USA affinché siano garantiti a Julian Assange i diritti di cui sopra, al fine della sua liberazione”

Il Consiglio Comunale chiede infine al Sindaco di adoperarsi Presso la Presidenza della Repubblica e quella del Consiglio per la sua liberazione.

Il fatto che si chieda un “equo processo” per Assange e nello stesso tempo anche la sua liberazione è secondo noi contraddittorio. Nel caso in questione è una contraddizione in termini domandare la liberazione e contemporaneamente auspicare un equo processo. Se Assange verrà estradato negli Stati Uniti un “equo” (cioè in linea con le leggi vigenti) processo lo condannerà a 175 anni di prigione, in quanto la legislazione USA prevede questo per la violazione del segreto militare (la rivelazione da parte di Assange delle stragi di civili in Iraq, compiute dall’esercito statunitense). Quel che va chiesta è quindi semplicemente la sua liberazione immediata.

Precisato ciò, abbiamo accettato le modifiche perché riteniamo comunque che la delibera, approvata all’unanimità (il Consiglio Comunale di Lamporecchio ha invece respinto un nostro OdG dai contenuti analoghi), rappresenti un atto positivo e utile, che mette fra l’altro in rilievo le contraddizioni presenti all’interno dello stesso PD, alcuni esponenti del quale considerano Assange qualcosa di simile a una “spia”, soltanto perché ha fatto il suo dovere di informare i cittadini attraverso uno strumento della libera stampa.

Mentre si parla continuamente della mancanza di libertà dell’informazione per quanto riguarda i governi che non piacciono a USA e NATO, la Gran Bretagna tiene prigioniero e sta per estradare negli USA un giornalista che ha rivelato crimini di guerra che si volevano tenere segreti e per i quali nessuno pagherà.

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