Ceprano, FR. Festa PCI. Il segretario nazionale Alboresi dice: Pace, Elezioni UE un Fronte Unito, Lavoro, dignità salariale, Sanità e scuola pubbliche e gratuite

Comitato regionale Lazio – Sezione di Ceprano

Che c’era di nuovo nella Festa provinciale che la federazione PCI di Frosinone e, soprattutto compagne e compagni, iscritti e sostenitori del Partito di Ceprano e dei comuni vicini hanno realizzato nella tre giorni in piazza S. Francesco? Sicuramente era un nuovo impegno. Per il resto si è snocciolata, in questa calda estata sopra le righe – meteorologicamente parlando – la tradizionale attività di festa di partito: con musica di repertorio, sia impegnata che di svago; con stand gastronomici che hanno distribuito piatti locali e bevande fresche e perfino buona anguria refrigerata; infine l’ingrediente principale delle Feste comuniste – che unito allo scopo di raccolta di fondi per far vivere l’attività di Partito – che è la proposta politica esposta. Quindi per raccogliere una novità, ove la si voglia cercare, può ritrovarsi nel merito puntuale, chiaro, netto, che proprio” l’esposizione della politica del PCI, del suo riproporre potentemente la necessità della Ricostruzione del Partito Comunista Italiano viene diffuso qui a Ceprano e in tanti altri momenti come questo nel nostro Paese”, ha detto dal palco Mauro Alboresi, segretario nazionale PCI nel comizio di chiusura domenica sera. Anna Maria Di Santo, Bruno Barbona e Guerino Inglesi, dallo stesso palco – con Ugo Moro e Oreste della Posta – avevano appena ringraziato l’ospite Carla Corsetti (DA) e, soprattutto, il lavoro volontario dei compagni e compagne, delle centinaia di cittadini intervenuti alla Festa, le istituzioni che hanno favorito la realizzazione della stessa e le forze dell’ordine per il prezioso contributo della loro presenza. Quindi la chiusura era proprio nelle parole che Mauro Alboresi – noto per essere chiaro, non comiziesco, ma volto a coinvolgere col ragionamento le sue esposizioni – hanno trovato gli intervenuti in piazza, comodamente seduti sulle panche delle tavole imbandite frugalmente, molto attenti a seguire proprio quella esposizione. E avrà pure un significato se ben determinati momenti, spontaneamente – per essere chiari senza claque di partenza – la piazza ha sottolineato con scroscianti applausi! E quando? “Pace – ha indicato Alboresi – è il primo più alto impegno per il PCI oggi. Da preoccupati protagonisti del nostro tempo e del futuro delle generazioni nuove, non da tifosi. Per questo diciamo NO a chi sostiene il foraggiamento con armi dell’Ucraina, per questo diciamo si all’affermazione di un globo dove il multilateralismo sia il nuovo orizzonte da affermare, con la conseguenza del no al gendarme unico USA o NATO che sta imbrigliando anche la UE. Per questo – conclude su questo Alboresi, ricevendo il primo scroscio di applausi – diciamo fuori dalla NATO, si ai tentativi di porre fine alla guerra col dialogo da qualunque parte vengano, dalla Cina come dal Vaticano. Per questo partecipiamo con chiunque richieda e manifesti per la pace e dica di non dare armi per la guerra.”. Un ulteriore passaggio di indirizzo politico generale, comprendente la forte critica al Governo Meloni, il segretario comunista l’addita “sia per le scelte di contenuto, sia per le responsabilità delle condizioni in cui versa la nostra economia e quindi le famiglie italiane, riconducibile alla continuità delle politiche del Governo Draghi, cioè contenuti sovrapponibili, utili ai padroni, del centrosinsitra prima e del centrodestra ora, con l’aggravante che la matrice delle radici fasciste di questo governo portano con se attacco alla Costituzione, alla distruzione della unità statuale, all’attacco delle libertà civili. Attaccando ulteriormente il ruolo che il Paese potrebbe ben diversamente svolgere e far svolgere alla Unione Europea. Per tale ragione – sottolinea Alboresi – noi abbiamo scelto, e stiamo lavorando per questo e nelle prossime settimane e mesi cercheremo di farlo conoscere compiutamente, abbiamo scelto come partito di rispondere a questo spostamento generale a destra di molte realtà nazionali che compongono la UE, con la risposta di  una logica frontista. Vogliamo costruire, anche in chiave elettorale (2024) una unità delle forze di alternativa che uniscano le forze, con una chiara unica richiesta politica: che il programma condiviso possa mostrare chiaramente le differenti soggettività politico-organizzative che lo sostengono.”. A questo secondo applauso, ne è seguito non solo un altro, ma più d’uno, sui diversi punti finali che Mauro Alboresi, come denuncia e come prospettiva di lotta dei comunisti e di proposta alla ricerca di alleati – per un movimento e consenso di massa, ha dichiarato il segretario comunista – sulle questioni che sulla pelle quotidianamente subiscono e vivono lavoratori, giovani, pensionati, famiglie italiane. “Il lavoro ha bisogno di un modello produttivo che consenta la presenza di progredire nei posti di lavoro. Invece le politiche recessive, – ben oltre le bugie propagandistiche del Governo, ben oltre il disconoscimento che la questione a cui rispondere è strutturale: che modello di sviluppo, per produrre cosa e come consentire l’ampliamento del mondo produttivo, – a cosa conducono? A subire inflazione, ufficiale al 7,8% ma in realtà al cosiddetto carrello della spesa inflazionato per il 12,5%! Le stesse politiche che insieme a questa insicurezza per le famiglie, per i lavoratori e per i giovani mostrano la loro ferocia sociale con le morti sul lavoro!”. Intanto che la piazza condivide questa denuncia forte, il segretario nazionale del PCI continua “Che dire poi della sanità? Non è l’idea di un miraggio, la nostra, è il richiamo a ripristinare ciò che era già dato: la sanità pubblica, gratuita e per tutti. Che non sperperi fondi a favore della sanità privata. Questo è il ruolo di uno Stato come il nostro che voglia pienamente attuare la Costituzione. Invece a cosa assistiamo? -interroga Alboresi – ai fondi del PNRR, cioè soldi in prestito che stiamo chiedendo, che vengono destinati, pure decurtati rispetto a questo specifico settore sanità, per tornare a favorire la sanità privata, quando non peggio, cercando di ottenere il permesso che gli stessi fondi siano utilizzati per produrre e dare armi all’Ucraina per non far finire questa guerra che non serve nè all’Italia nè all’Europa!”. Dopo un altro consenso ricevuto dalla piazza Mauro Alboresi dice che “il PCI è impegnato, ad esempio proprio prendendo spunto dalla stessa cosa per quanto riguarda la scuola, sulla medesima linea di una scuola pubblica gratuita e che non veda un governo dare soldi a scuole private, a far comprendere che tutto ciò richiama un unico obiettivo possibile: lo dico ragionando ma con forte convinzione, la fine dei nostri guai e la rinascita del Paese passano per il cambio di modello, di sistema che sostituisca questa barbarie in cui ci hanno condotti da decenni, con la costruzione di una società socialista. Di Questo abbiamo necessità, – conclude Alboresi –  a questo vi chiamiamo nel sostenenrci. Non dimenticando che la nostra voce, grazie a certo uso dei media, non la sentirete forte e spesso, ma questa è la nostra proposta e queste le lotte a cui vi chiamiamo. Aiutateci a ricostruire il Partito Comunista Italiano.”.

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