Strage di bologna: fascista e atlantista

L’aspetto fondamentale della strage di Bologna che si vuol tenere volutamente in ombra è che fu in realtà una strage atlantista;  i fascisti misero la manovalanza – ciò che solo la presidente del Consiglio e i suoi scagnozzi più fedeli possono far finta di non sapere – e Licio Gelli   procurò i finanziamenti destinati agli autori e alle coperture.

Vale la pena di rivedere la trasmissione di Report del 24 gennaio 2022, ricca di testimonianze e particolari, dove la P2 è definita “camera blindata del potere atlantico”.

Emerge anche la regia atlantista della strategia della tensione e di un numero impressionante di delitti, tra cui quello del fratello dell’attuale presidente della Repubblica, Piersanti Mattarella, sostenitore della linea Moro in Sicilia ed eliminato alla vigilia di un congresso nazionale della DC che lo avrebbe dovuto eleggere vicesegretario.

Nel caso specifico della strage di Bologna molto probabilmente l’obiettivo era di distogliere l’attenzione da un’altra strage atlantista criminale, l’abbattimento sui cieli di Ustica poco più di un mese prima di un aereo passeggeri della società Itavia dell’imprenditore anconetano Davanzali, a sua volta diffamato e rovinato, e solo molti anni dopo gli eredi saranno in parte risarciti. Volevano uccidere Gheddafi, cosa che faranno dopo con una guerra per disgregare la Libia e riportarla a condizioni coloniali.

E’ quello stesso atlantismo anticomunista e bellicista, a cui ogni giorno schiere di sedicenti giornalisti e la gran parte dei politici nostrani di governo e opposizione rinnovano ogni giorno genuflessi il loro atto di devozione.

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