MASSACRO AL CANTIERE “ESSELUNGA” DI FIRENZE

Il Comitato Regionale della Toscana , la Segreteria regionale ed il Dipartimento Lavoro del Partito Comunista Italiano esprimono sentite condoglianze e vicinanza totale ai familiari e ai colleghi delle vittime del tragico ” incidente ” di questa mattina avvenuto nel cantiere di via Mariti a Firenze.
Esprimono profondo cordoglio, ma non certo sorpresa per le ennesime morti annunciate.

Del massacro al cantiere “Esselunga” di Firenze la stampa parlerà per alcuni giorni. Si dirà “mai più”, “sono cose che non possono accadere in un paese civile”, ma poi passerà tutto sotto silenzio come per altre stragi sul lavoro?

Avete più sentito dire niente sui cinque operai delle ferrovie fatti a pezzi a Brandizzo da un locomotore che li ha travolti a 160 Km/h, senza che nessuno li avesse avvisati del pericolo?

L’impressione è che succederà come le altre volte e che, soprattutto, chi può e deve non farà niente, né il necessario e tanto meno l’utile, per impedire quelle che non sono “morti bianche” ma “omicidi sul lavoro”.

Sembra che le vittime di Firenze fossero lavoratori ai quali veniva applicato il contratto dei metalmeccanici, nonostante stessero svolgendo lavori edili. Se ciò venisse confermato ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto dal costo minore per garantire poi a chi prende il subappalto di risparmiare, ha sottolineato la FIOM-CGIL di Firenze.

Vogliamo ricordare che il nostro Partito da oltre due anni ha impegnato  tutte le sue strutture con una petizione di raccolta firme per l’introduzione del reato di omicidio nei luoghi di lavoro e con una campagna di sensibilizzazione sul drammatico problema degli infortuni e le morti sul lavoro.

Ha affiancato la preziosa e indispensabile opera svolta su queste tematiche dall’ Osservatorio di Bologna, fondato da Carlo Soricelli il quale non si limita ( come ahi noi fanno ad esempio i sindacati confederali) ai dati ufficiali Inail ma va oltre, cercando e riuscendoci di raccogliere quelli effettivi, che tengono conto anche dei ” non assicurati” e delle morti in itinere.

L’Assemblea dell’Unione dei Comuni Empolese-Valdelsa ha approvato all’unanimità nel novembre scorso la mozione, proposta dalla consigliera del nostro Partito, che chiede la costituzione di un osservatorio permanente sugli infortuni sul lavoro e per la loro prevenzione, composto dalle parti sociali e istituzionali e in stretto rapporto con le rappresentanze dei lavoratori alla sicurezza aziendali e territoriali. Abbiamo presentato richieste analoghe in diversi comuni toscani e del resto d’Italia.

Occorre che le istituzioni locali e le regioni creino e facciano funzionare strutture di prevenzione che vadano in questo senso e che il Parlamento approvi una legge che istituisca il reato di omicidio sul lavoro, da applicare quando le morti vengono causate dalla non osservanza delle norme e dal non utilizzo degli strumenti di sicurezza.

Lo sciopero generale di oggi (che in alcune aziende è stato spontaneo e immediato) deve essere un primo passo per dare forza a una campagna nazionale contro chi si arricchisce sulla pelle di chi lavora per vivere o sopravvivere, rischiando quotidianamente di non tornare a casa vivo.

È comunque una magra consolazione l’aver svolto il ruolo delle Cassandre.

Il livello istituzionale non solo non si è  curato a sufficienza del dramma in atto ma, nel caso del governo, è addirittura arrivato alla sfrontatezza di liberalizzare pressoché totalmente la filiera dei subappalti con le tragiche conseguenze per la sicurezza dei lavoratori che possiamo con amarezza, dolore e immensa rabbia anche oggi constatare.

Sempre e solo in nome del profitto a tutti i costi dei pochi a scapito dei molti.

Un’ultima osservazione: È già partita in tv e sui media asserviti (95% del totale) la sarabanda di dichiarazioni di esponenti politici sia di centro destra che di centro sinistra che accusano di “strumentalizzazione politica”  chi denuncia  ( e quindi, oltre ai sindacati confederali e di base, anche noi) .

Noi comunisti, che non ricevendo un centesimo di finanziamento pubblico, a differenza dei milioni di cui godono lor signori ,non ci stanchiamo di denunciare da anni questa orribile situazione.

Verrà anche il tempo di poter far sentire a tutti la nostra voce, ma di una cosa costoro possono  già da ora esser certi : non ci mischieremo  mai alla  loro pavidita’ e al loro  asservimento alla “razza padrona”.

Onore e cordoglio per i caduti sul lavoro, di oggi, di ieri e purtroppo, di domani.

È ora che lavoratrici e lavoratori riprendano in mano il proprio destino, dando finalmente fiducia a chi, ogni giorno, lotta per difenderli.

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