NATO: IL NEMICO IN CASA

4 aprile, 75° anniversario della fondazione della Nato


L’adesione dell’Italia al Patto Atlantico, voluta dal governo De Gasperi, fu contrastata dai comunisti, dai socialisti e anche da taluni cattolici democratici, che comprendevano bene che così si comprometteva l’indipendenza del Paese e si entrava in un’alleanza di guerra. Palmiro Togliatti definì giustamente la NATO un “patto aggressivo”, un pericolo per l’Italia, per gli altri paesi firmatari e  “per tutto il genere umano”.
Fu giustificata come difesa del mondo del capitalismo sviluppato, definito “mondo libero”, dal socialismo sovietico.
Ma da quando l’Urss non c’è più (1991) non solo non si è sciolta, ma si è allargata a sempre nuovi paesi e si è fatta sempre più invasiva e aggressiva.

La  guerra del Golfo contro l’IRAQ  nello stesso  1991 apriva la fase storica del dominio unipolare dell’imperialismo americano. Provocò centinaia di migliaia di morti, in gran parte civili. Fu anche la prima guerra a cui partecipava, sotto comando Usa, la Repubblica italiana, prima flagrante violazione dell’articolo 11, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione.

Nasceva allora la strategia che ha guidato le successive guerre sotto comando Usa:  contro la Jugoslavia (1999), l’Afghanistan (2001), l’Iraq (2003), la Libia (2011), la Siria (2013). Intanto nello stesso quadro strategico il principale alleato e protetto degli Usa in Medio Oriente, lo Stato di Israele, faceva dello Stato di Palestina previsto dall’Onu un “territorio occupato”, con i palestinesi rinchiusi in sempre più ristretti campi di internamento a cielo aperto. 
L’allargamento della Nato fino all’abbaiare ai confini della Russia, e all’appoggio alle forze neonaziste in Ucraina e al colpo di stato contro il legittimo governo nel 2014 è all’origine dell’odierna guerra che si combatte in Ucraina tra la Russia e l’Occidente e che se non si ferma rischia di diventare generale.

Il PCI individua  nella NATO lo strumento con cui il capitalismo euro-atlantico in crisi cerca di mantenere con mezzi militari il proprio dominio sugli altri paesi e popoli, allargandosi minacciosa  in ogni parte del mondo senza rispetto per i diritti e la sicurezza degli altri.
Sull’Italia ha pesato in maniera violenta costituendo la fonte e  l’ombrello del terrorismo e della strategia della tensione, per impedire ai comunisti di accedere al Governo.
Ne chiediamo con forza lo scioglimento in quanto strumento di morte e di oppressione.

Chiediamo che l’Italia recuperi la propria sovranità liberandosi dalle molte basi militari straniere, e si respingano i propositi di farci  partecipare ad una guerra imperialista funzionale a rafforzare il dominio degli sfruttatori sugli sfruttati.

La presenza di bombe atomiche e missili nelle basi   USA e NATO in Italia espone tutti  al rischio di essere coinvolti in una guerra nucleare per decisione e interessi degli angloamericani.
Il governo attuale zelante e servizievole come i precedenti ha dato il via alla trasformazione dell’economia  in funzione della moltiplicazione di armamenti, tagliando risorse a  investimenti sociali e produttivi, spingendo a militarizzare scuole ed università, sostenendo campagne mediatiche volte a diffondere falsità plateali sulla esistenza di popoli nemici ed a persuadere la popolazione ad accettare come ineluttabile il sostegno e la partecipare alle guerre imperialiste.

PER TUTTO QUESTO LO SCIOGLIMENTO DELLA NATO SI IMPONE CON URGENZA,
NELL’INTERESSE DEI POPOLI EUROPEI E DELLA PACE.

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