Tragica fine di Juan Carrito e Amarena, un segnale di allarme

a cura di Edoardo Castellucci Segreteria Nazionale PCI – Responsabile Ambiente e Territorio

L’uccisione dell’orsa Amarena dimostra che nel nostro Paese, la strada per la convivenza tra uomo e animali selvatici è lunga e irta di ostacoli. Il video che la ritrae, con i suoi cuccioli, mentre si aggira per le strade di San Sebastiano dei Marsi, è stato l’esempio di come ci si dovrebbe comportare quando la natura ci permette di assistere ad eventi del genere come se fosse normale. Invece di normale c’è solo l’imbecillità umana, quella che ha armato “l’utile idiota” che ha sparato, vilmente alle spalle, e ucciso l’orsa più prolifica del PNALM, uno dei simboli dell’Abruzzo insieme a Juan Carrito, di cui era madre, anche lui morto di morte violenta.

L’uccisione dell’orsa Amarena, è un danno enorme per la popolazione del PNALM e dimostra, ancora una volta, che in Italia non viene fatto abbastanza per l’ambiente e per la protezione della fauna selvatica, che il più delle volte viene additata come problema, la demonizzazione di orsi e lupi lo dimostra, mentre il problema siamo noi che continuiamo ad invadere territori che non ci competono mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di chi li ha sempre abitati.

C’è la necessità, dopo questo ulteriore tristissimo episodio, di voltare pagina nella gestione e tutela di ambiente e biodiversità, perché, come avevamo scritto all’indomani della approvazione della modifica degli artt. 9 e 41 della Costituzione, gestione e tutela non si attuano inserendoli nei principi fondamentali, artt. 9 e 41, perché è dimostrato che nonostante principi fondamentali, come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, fossero da sempre alla base della Carta costituzionale sono stati offesi, vilipesi e saccheggiati, grazie all’assenza dello Stato e dei Governi che lo hanno guidato, legittimando di fatto lo stato delle cose e sanando abusi e speculazioni edilizie con tre condoni.

Voltare pagina, in quanto la morte di Juan Carrito e di Amarena sono un chiaro segnale di allarme, per come viene gestito il rapporto uomo e natura da parte delle Istituzioni e della Politica, che mettono a rischio la tutela della fauna protetta con comportamenti irresponsabili e ambigui.

Non si risolve il problema della coesistenza tra uomo e orso, con l’inasprimento della pena, ma con una politica di gestione delle criticità, come non si risolve continuando ad invadere il loro territorio, progettando piste da sci senza neve e metanodotti negli areali frequentati dagli orsi, costringendoli a trovare cibo e rifugio nelle aree periurbane ed urbane dei centri abitati, ma con il raggiungimento di punti di equilibrio e coinvolgimento, tra comunità locali e società civile; tra Parco ed Enti territoriali; e, soprattutto, con il rispetto delle regole e dei comportamenti nei confronti della natura e della biodiversità.

3 Comments

  1. Fumasoli Mirco

    Meno male non si demonizzano i cacciatori, come cerca di fare Acerbo. Credo che tanta enfasi sull’orsa , sia frutto di una campagna mediatica animalara che sta imperversando tra i media ufficiali e -figuriamoci!- sui social. D’accordo con la considerazione dello sfruttamento e invasione del territorio, con viadotti, gasdotti, trafori e trivelle. Ma vai a dire ai pastori ( o sono una lobbie anche loro?) della “demonizzazione” dei lupi. Qui c’è gente che sta rinunciando agli allevamenti ovini. “Invadono” i territori dei lupi? Usare il territorio è necessario.Il punto è COME e fino a dove.Cavalcare l’animalismo non mi pare scontato per chi è comunista . Io vo a caccia dal 1977. Sono stato nel comitato federale del PCI a Grosseto. E c’erano i dirigenti di ARCI caccia e Federcaccia, entrambi compagni. Caccia “sport popolare” era lo slogan dell’Arci. Qui la caccia è parte del vivere. Consegnare i cacciatori alle destre è un errore. Un ambiente sano e senza trivelle è interesse dei cacciatori. La campagna sulle armi non tiene. Le armi dei cacciatori stanno chiuse da Febbraio a Settembre. E allora sono volte alle specie cacciabili. Credo che quel giorno siano morte ammazzate non poche bestie vaccine o maiali. Allora? Niente lacrime? Niente notizie in seconda pagina, accanto ai 5 operai a Vercelli? Assurdo. Fate pure. Ma Marx non mi pare si sia distinto per essere vegano animalista. Pensare a Marx a me fa venire mente un operaio, non un orso.

  2. Mirco Fumasoli

    D’accordo con la necessità di rivedere il rapporto tra uomo e ambiente. Sfido. La cementificazione, trivellazione e ogni altra azione che incide nel rapporto. Ma …… già la notizia in prima pagina, al pari dei morti sul lavoro, mi pare figlia di una tendenza affatto condivisibile. Chiaro che è stato un gesto (SE NON GIUSTIFICATO DA PROBLEMI DI SICUREZZA), sciocco e odioso. Ma i drammi umani sono altro. E sono anche altre le ragioni degli ALLEVATORI, costretti a volte a chiudere attività , per le aggressioni di LUPI . Non demonizziamo i lupi. Ma vaglielo a dire agli allevatori di ovini.Comunque se l’orso va al pari delle persone, stiamo freschi.

  3. Mirco Fumasoli

    Riprovo a commentare questo articolo. Naturalmente sono d’accordo con la biodiversità, la ecosostenibilità ( che non è da intendere immobilismo, ascetismo, fondamentalismo, cioè :NON si tocca niente Qualcosa devi pur toccare nel territorio, no? Se ari un terreno, un MINIMO impatto è inevitabile. Bisogna porre un freno, questo SI)).Non lo sono affatto con la ghandiana esclusione della violenza e del rifiuto fondamentalista delle armi. Perdio. La via pacifica, la via ITALIANA al socialismo ( rimasta poca cosa), sono le mie guide politiche. Il rifiuto QUI della violenza e la ricerca altrove di vie pacifiche. Certo. Ma…… CHE Guevara? Che andava a mani giunte e sguardo metitabondo al cielo ? I partigiani? Si inginocchiavano davanti ai barbari teutonici, pregandoli di andarsene?Allende? “morto con un fucile in mano” (Nomadi)? E: ” fascisti mettetevi a correre , sennò mangiate la polvere e polvere per polvere ,sono colpi di revolvere”? Poi, soprattutto le armi per uso SPORTIVO, non c’entrano un’acca con queste premesse. E state facendo uno ( dei tanti ) errori , consegnando i cacciatori alla destra. Qui a Grosseto, fu il compagno Barzanti, allora deputato PCI il primo firmatario della legge 157. A quel tempo nel comitato federale c’erano il presidente dell’Arci caccia e della Federcaccia, entrambi compagni. Poi il paci -verdismo combinato con l’animalismo, vi ha imbevuto le meningi. Una delusione. Pretendo di restare cacciatore e COMUNISTA. E rifiuto ogni allusione di sparatore, di sanguinario, di membro di lobbie e altre menate. Se l’orsa è stata abbattuta gratuitamente, senza ragione, senza pericolo, senza che avesse sbranato pecore, cani, polli, è stato un atto contro legge. Ed eticamente deprecabile.Commesso da uno che NON andava a caccia da 15 anni. Meritava un risalto LOCALE, non certo nazionale, al pari dei 5 disgraziati di Brandizzo. Via! Dove siamo? Qui la caccia ha un carattere popolare. Io , pensionato, faccio sacrifici per permettermela. E relegarla a ceti più elevati, sarebbe meglio? Sarebbe un limite di classe. Un fraterno Saluto, nella speranza che possiate ripensare certe posizioni.

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