Nominata la Segreteria regionale del PCI Sicilia

In data 8 ottobre, in Acireale (CT), il Comitato Regionale del PCI Sicilia ha approvato all’unanimità
la proposta di Segreteria avanzata dal neonominato Segretario, dott. Marco Filiti.
L’organismo, oltre che dal Segretario, sarà composto da:

  • Paolo La Scala, palermitano, 35 anni, guida turistica e insegnante precario, ha militato
    lungamente nel movimento antimafia, si occuperà di politiche antimafia e del Lavoro;
  • Venera Privitera, di Acireale, 44 anni, insegnante di scuola primaria, assumerà la delega
    alla Tesoreria, all’istruzione, alle politiche sull’ambiente e di genere;
  • Cristoforo Tramontana, Segretario della Sez. di Milazzo (ME), 64 anni, sarà responsabile
    dell’organizzazione, degli esteri e delle politiche sulla formazione;
  • Francesco Cambria Terranova, 21 anni di Falcone (ME), studente universitario, sarà
    responsabile della comunicazione del Partito e della Federazione Giovanile in Sicilia
    (FGCI).
    Durante la riunione, si è inoltre provveduto alla nomina del Presidente del Comitato Regionale
    nella persona di Ivan Strano, 50 anni, commerciante di Lentini (SR).
    Il Comitato Regionale, oltre che della campagna di tesseramento 2023 e dell’organizzazione del
    Partito in Sicilia, si è occupato del rilancio dell’iniziativa politica a partire dalla tematica delle morti
    sul lavoro, su cui il Partito Comunista Italiano già si batte sostenendo la raccolta di firme per una
    proposta di legge di iniziativa popolare riguardante l’introduzione del reato di “omicidio e lesioni
    gravi o gravissime sul lavoro”.
    Il Segretario Filiti nelle conclusioni al termine dei lavori, ha sottolineato la necessità storica di un
    Partito che, forte della propria grande tradizione e senza complessi di inferiorità,torni tra la gente
    e, in particolare, tra i giovani; che faccia sentire la propria voce sulle tematiche della legalità, della
    lotta alla mafia, di un lavoro stabile, dignitoso e sicuro, dello sviluppo sostenibile e del rilancio
    dello stato sociale, che tuteli le classi sociali più deboli dalla precarizzazione e dallo sfruttamento.

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