ANNO NUOVO, MANOVRA VECCHIA

Proprio allo scadere, la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza la manovra di bilancio per il 2024. Iniziamo sottolineando un’ovvietà: per la manovra 2024 si doveva aspettare la chiusura della partita del nuovo patto di stabilità. E’ bene sottolineare questa ovvietà, perché il governo supersovranista, comunque rimane perfettamente entro il recinto disegnato dall’Europa. E ci rimane perfettamente anche per le misure previste nella manovra.

Infatti, come da ormai buona tradizione liberista, la manovra non interviene seriamente su scuola, salute, ambiente e lavoro.
Certo, ci sono le misure del taglio al cuneo fiscale e la riduzione degli scaglioni dell’IRPEF per i dipendenti, che aumenteranno leggermente alcuni salari. Ma è un palliativo nella cinquantennale guerra ai salari. La stessa pianificazione industriale o gli interventi fondamentali per la sicurezza sul lavoro, che realmente migliorerebbero le condizioni di lavoro, non esistono. Tutto viene delegato, come da consuetudine, a Confindustria.

Allo stesso modo, si introducono elementi di welfare aziendale, come i fringe benefits, che sono solo la nuova frontiera del welfare privato. Allo stesso modo, possiamo leggere il sostegno alla politica dei bonus. Bonus nido, bonus sociale elettrico sono solo alcuni dei bonus introdotti o rifinanziati dalla manovra di bilancio. Eppure, anche in questo caso, non è possibile non vedere quanto vada di pari passo la scomparsa dello Stato come prestatore di servizi universali e garanzia di diritti sociali universali, per uno Stato leggero, che lascia ai cittadini l’onere di districarsi nelle scartoffie per presentare le domande per i bonus.
C’è poco da sorridere. C’è un progetto che prosegue spedito, il progetto liberista di guerra alle lavoratrici e ai lavoratori e di distruzione dei diritti sociali tramite la scomparsa dello Stato. Va costruito un progetto alternativo, il progetto politico del Partito Comunista Italiano.

C’è poco da sorridere. C’è un progetto che prosegue spedito, il progetto liberista di guerra alle lavoratrici e ai lavoratori e di distruzione dei diritti sociali tramite la scomparsa dello Stato. Va costruito un progetto alternativo, il progetto politico del Partito Comunista Italiano.

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