KARL MARX, NELL’ANNIVERSARIO DELLA MORTE

di Dario Ortolano

Karl Marx, terminò la sua vita a Londra, il 14 marzo 1883.In tale circostanza, vogliamo ricordare il giudizio espresso da Lenin, all’inizio della sua opera ” Stato e Rivoluzione ( 1917 ):” Accade oggi alla dottrina di Marx, quel che è spesso accaduto, nella storia, alle dottrine dei pensatori rivoluzionari e dei capi delle classi oppresse, in lotta per la loro liberazione. Le classi dominanti, hanno sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con implacabili persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta col più selvaggio furore, con l’odio più accanito e con le più impudenti campagne di menzogne e di diffamazioni.

Ma, dopo morti, si cerca di trasformarli in icone inoffensive, di canonizzarli, per così dire, di cingere di una certa aureola di gloria il loro nome, a consolazione ed a mistificazione delle classi oppresse, mentre si svuota del contenuto la loro dottrina rivoluzionaria, se ne smussa la punta, la si svilisce. La borghesia e gli opportunisti in seno al movimento operaio, si accordano, oggi, per sottoporre il marxismo ad un tale trattamento. Si dimentica, si respinge, si snatura il lato rivoluzionario della dottrina, la sua anima rivoluzionaria. Si mette in primo piano e si esalta ciò che è o pare accettabile alla borghesia.”Ciò è infinitamente vero anche oggi, poiché la dottrina rivoluzionaria fondata da Marx insieme ad Engels, il socialismo scientifico, trae spunto dal riconoscimento della necessità storica e dalla possibilità di realizzazione, della Rivoluzione proletaria e socialista, che non a caso Lenin seppe realizzare nella sua prima forma, volgendo le condizioni obiettive alla capacità e volontà delle condizioni soggettive, avendo ” riscoperto ” l’essenza rivoluzionaria del marxismo, contro tutte le forme di revisione e deformazione politica ed ideologica.Se guardiamo il mondo in cui viviamo, oggi, possiamo riconoscervi l’esistenza di tutte le premesse fondative del pensiero di Marx. Animato dalla presenza di più di 7 miliardi di esseri umani, di cui 3,5 miliardi di proletari vivono la condizione sociale descritta da Marx nelle sue opere fondamentali, mentre altre centinaia di milioni di uomini e donne sono sottoposti ad ogni forma di oppressione politica e sociale, sotto il dominio della borghesia monopolista ed imperialista, il che fa si che lo 0,2% della popolazione mondiale, in tutto non più di 12/15 milioni di persone, si approprii di più della metà della ricchezza prodotta, mentre a tutto il resto della umanità, va l’altra metà di tale ricchezza, peraltro ancora ripartita, in modo tanto più difforme ed ingiusto.

Per esercitare il suo dominio politico e sociale e la sua ” dittatura di classe “, la borghesia monopolista ed imperialista, oggi dominante in gran parte del mondo, oltre a sfruttare socialmente ed economicamente il lavoro salariato, promuove le più spietate forme di oppressione sociale di classe, di genere e di razza, per dividere il proletariato, al suo interno, e dai suoi potenziali alleati di lotta.Vediamo, quindi, svilupparsi, non solo la più ” tipica ” polarizzazione di classe, in seno al capitalismo, nella sua fase imperialista, ma, anche, il razzismo, la xenofobia e rinnovate ed attuali forme di fascismo, come espressione della necessità del dominio della borghesia sul proletariato, in un quadro internazionale sempre più caratterizzato dalla lotta delle principali potenze capitaliste ed imperialiste, USA ed UE, per il dominio del mondo, a cui si contrappongono, sempre più decisamente, i popoli amanti della pace, della libertà, della democrazia, della uguaglianza e della giustizia sociale, nonché un sempre maggior numero di Stati e nazioni, decise a difendere la propria sovranità ed indipendenza nazionale, in uno scenario internazionale che, dopo le sconfitte subite dal movimento operaio e popolare, alla fine del novecento, torna a rendere attuale e necessaria l’alternativa del socialismo, al capitalismo ed all’imperialismo.

Ritorna, quindi, nella sua contemporaneità, il pensiero di Marx, fondatore del materialismo storico e dialettico, come base della critica della economia, della politica e della cultura borghese, e fondatore, insieme ad Engels, del socialismo scientifico, come architrave portante, in grado di guidare il proletariato, nella ” sua ” rivoluzione, contro lo sfruttamento di classe e l’oppressione sociale della borghesia monopolista ed imperialista, per la liberazione dei popoli di tutto il mondo.Questo è il marxismo che più odiano gli sfruttatori e gli oppressori di tutto il mondo, questo è il marxismo che non si può ” svilire ” o ” snaturare “, che Karl Marx ha saputo indicare, con lo studio e con la lotta, all’umanità intera, come prospettiva di emancipazione economica, sociale e culturale, per cui lo ricordiamo, continuando a seguirne l’esempio e l’attualissimo insegnamento, oggi, nell’anniversario della sua morte.

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