Sabato Bari ha vissuto un momento importante di partecipazione democratica: il palese intento strumentale dell’iniziativa di centrodestra è stato ampiamente respinto come espressione di una pericolosa deriva nei rapporti tra governo ed enti locali e non possiamo che rallegrarcene, pur non essendo presente in quella piazza il PCI barese.
Non lo è stato per le ragioni che abbiamo esposto più volte nel corso di questi mesi, e che qui proveremo a riassumere. In primo luogo e a livello locale, abbiamo denunciato da lungo tempo e in buona compagnia lo spudorato trasformismo che da molti anni intrecciano centrodestra e centrosinistra, la restrizione degli spazi democratici compiuta a vantaggio dell’azione della giunta e della burocrazia comunale, la pervasività di un contesto di malaffare che, saldando interessi politici e professionali, ha pesantemente danneggiato il diritto al lavoro, favorito rendite e profitti e, tra le altre cose, condotto al commissariamento dell’Amtab. Basta scorrere gli elenchi di esponenti di destra che, a Bari e in Regione, sono passati dall’altra parte e sono stati beneficiati da cariche pubbliche per rendersi conto di quanto ampio e strutturale sia il fenomeno trasformistico: i pochi esempi di Olivieri, Di Rella, Boccardi, Cassano, Palese, Di Cagno Abbrescia dovrebbero essere sufficienti.
In secondo luogo, a livello più generale, riteniamo che la prassi politica locale, di cui la magistratura valuterà le fattispecie penali, abbia avuto modo di intrecciarsi con un contesto generale di crisi economica, politica, sociale, generato dalle politiche di austerità, di adesione alla guerra, di sconvolgimento dell’assetto costituzionale, condotte senza alcuna distinzione tanto dal centrodestra quanto dal centrosinistra secondo un’unica agenda neoliberista e atlantista.
L’elemento trasformistico, cioè, riteniamo vada letto non solo come un esempio della spregiudicatezza di Emiliano e di partiti o movimenti che la sostengono, per quanto si dia tono di “egemonia”, ma anche come la necessaria forma politica di cui l’attuale sistema di potere si è dotato per imbrigliare, depotenziare e infine annullare qualsiasi tentativo di cambiamento.
Bari: trasformismo, crisi e contestazioni
Di tutto questo avremmo chiesto conto se fossimo stati sotto quel palco sabato, ma per fortuna non c’eravamo: ci siamo così risparmiati l’ascolto delle vergognose parole di Emiliano sulla vicenda relativa alla sorella del boss Capriati. L’ovvia smentita di Decaro non esime dal chiedersi come mai il presidente della Regione Puglia, all’epoca sindaco PD di Bari, abbia voluto convintamente ricordare davanti a migliaia di persone un episodio così grave: cattiva memoria, ingenuità, calcolo? Di questo chiederemo conto durante la campagna elettorale.
PCI Bari Metropolitano