GLI USA HANNO PORTATO GUERRE E COLPI DI STATO IN TUTTO IL MONDO, CUBA HA PORTATO MEDICI, MAESTRI E AIUTO INTERNAZIONALISTA

Il Dipartimento di Stato USA ha escluso Cuba dalla lista dei Paesi che non collaborano pienamente nella lotta al terrorismo.

A prima vista qualche lettore potrebbe rimanere piacevolmente stupito ma purtroppo… è una trappola: Cuba rimane nella lista USA dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

Sembra (ed è) una contraddizione in termini, ma ha le sue ragioni.

Le Elezioni Presidenziali sono sempre più vicine e il voto degli immigrati di origine cubana ha un’importanza elettorale molto rilevante. Secondo un sondaggio condotto dall’Università della Florida la maggior parte dei cittadini statunitensi originari di Cuba sono favorevoli alle relazioni diplomatiche, alla vendita di cibo e medicine, al miglioramento delle relazioni fra i due Paesi. Ciò sottolinea anche la differenza degli orientamenti tra i cubani immigrati negli USA negli ultimi decenni, soprattutto per motivi economici, e i cosiddetti “esuli” che lasciarono l’Isola nei primi anni della Rivoluzione, andando a conformare un’opposizione all’estero su posizioni revansciste e in buona parte favorevole ad atti di terrorismo contro la Rivoluzione.

La posizione degli Stati Uniti, che impongono (anche ai paesi terzi) da più di 60 anni un feroce blocco commerciale nei confronti del Paese socialista caraibico, è sempre più insostenibile, moralmente e politicamente. Ormai da tanti anni l’Assemblea Generale dell’ONU vota pressoché all’unanimità per la fine del “bloqueo” e all’interno degli stessi USA si moltiplicano le pressioni non solo dell’opinione pubblica, ma anche di imprenditori e commercianti che ne hanno le tasche piene di un blocco che non è servito agli scopi sovversivi che si proponeva e che vogliono essere liberi di fare affari sul mercato cubano.

Togliere Cuba dalla lista degli Stati “che non collaborano pienamente nella lotta al terrorismo” rivela insomma sia un dovere arrendersi all’evidenza che un tentativo da parte del Partito Democratico di mantenere o conquistare il voto di una quota consistente di elettori di origine cubana.

Nello stesso tempo, non cancellare Cuba dalla lista degli Stati che “sponsorizzano il terrorismo”, significa mantenere un piede sull’altra staffa, nel tentativo di giustificare e continuare la persistente politica anticubana di tutte le Amministrazioni USA che si sono succedute dal 1959 ad oggi e di non perdere sostegni elettorali ugualmente utili.

Come sottolinea il Ministero cubano per gli Affari Esteri nella sua dichiarazione del 15 maggio, la chiara e assoluta verità è che Cuba non solo non patrocina il terrorismo ma che, al contrario, è stata una vittima, anche di quello di Stato, cosa che è di dominio pubblico e conosciuta soprattutto dal governo, dal Dipartimento di Stato e dalle agenzie di sicurezza e intelligence USA.

Non basta riconoscere che Cuba coopera pienamente con gli Stati Uniti. Lo fa anche con la comunità internazionale nel suo complesso. Il Presidente degli USA dispone “di tutte le prerogative per agire con onestà e correttezza”.

Come Partito Comunista Italiano esprimiamo il nostro totale sostegno al popolo cubano, al Partito Comunista di Cuba e al Governo Rivoluzionario. Cuba non esporta terrorismo ma medici, insegnanti e un disinteressato sostegno internazionalista a tutti i popoli che ne hanno bisogno. Gli atti terroristici contro la Rivoluzione e il popolo cubani, spesso partiti dal territorio statunitense e quasi sempre sostenuti dalle Amministrazioni e dalle Agenzie USA, hanno provocato migliaia di morti dal Trionfo della Rivoluzione ad oggi.

Gli Stati Uniti d’America non hanno nessun titolo per accusare nessuno e tantomeno per accusare Cuba.

PCI – DIPARTIMENTO ESTERI

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