Nella quasi totalità dei sui componenti, la Camera dei deputati ha respinto un emendamento al Decreto Dignità per la reintroduzione dell’art.18. La mera constatazione dei costanti livelli record di disoccupazione e di precarietà dilagante avrebbe dovuto aprire gli occhi ad una classe dirigente che si rifiuta di guardare in faccia la realtà: la distruzione dei diritti dei lavoratori non produce nessuna ripresa e nessun benessere per la collettività, ma garantisce solo profitti e privilegi di pochi.
Il governo del sedicente cambiamento, tradendo le promesse di pochi mesi fa, si allinea ad una politica decennale contro i diritti dei lavoratori ed, insieme al Pd, sposa le politiche di precarizzazione integrale del lavoro, di riduzione dei salari e di liberalizzazione del ricatto da parte delle imprese contro i lavoratori. Non ci sono dubbi: serve costruire l’opposizione vera a questo governo ma soprattutto a queste politiche, che uniscono trasversalmente populisti, centrodestra e Pd.
di Mauro Alboresi, Segretario nazionale PCI